Al Sultano dell'Aussa
(8 luglio 1939)
Il Sultano
dell'Aussa, Mohamed Yaio, l'8 luglio, è ricevuto a Palazzo
Venezia e rivolge al Duce il seguente indirizzo: «Duce, dal
tempo più lontano, la mia famiglia è stata nemica degli
abissini, nemici della potente Italia. Mio nonno e mio padre sono
sempre stati amici dell'Italia ed io, con il cuore e con la spada,
sono un soldato dell'Impero italiano. Per la mia fedeltà ho
chiesto il premio di vedervi. Oggi Vi vedo ed ho la gioia di ripetere
a Voi il giuramento di fedeltà mio e della gente della mia
razza.
«Riporterò
al mio Paese la Vostra immagine e la Vostra parola. Dio benedica la
Vostra opera e ci mantenga sulla giusta via della Vostra volontà.
Io Vi offro questo tappeto che fu già del Negus Micael e che
poi, Ligg Jasu donò a mio padre: sono lieto che questo
tappeto, fatto per i sovrani abissini, sia oggi proprietà del
Fondatore dell'Impero.»
Il Duce risponde con brevi parole
di simpatia, dicendosi sicuro della fedeltà del Sultano e
della sua gente; ringrazia del dono ed afferma che le armi di Roma
proteggeranno sempre i fedeli sudditi dell'Etiopia.
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