Alla Commissione suprema per l'autarchia
(18 novembre 1939)
Nello stesso
giorno, 18 novembre, IV anniversario delle sanzioni, si riunisce la
Commissione suprema per l'autarchia. Il Duce, aprendo la seduta,
pronuncia le seguenti dichiarazioni:
La Commissione Suprema
dell'Autarchia si riunisce quest'anno, nel quarto anniversario delle
inique e pur — contro la volontà degli ideatori —
benefiche sanzioni, in circostanze, che possono dirsi, senza
inflazione letteraria, storiche. La guerra, che dal punto di vista
militare non si è ancora estesa — grazie
all'atteggiamento dell'Italia — a tutto il continente europeo,
è già divenuta, dal punto di vista economico, mondiale,
in quanto investe, turba, sconvolge le attività economiche e
sociali di tutti, nessuno escluso, i Paesi del mondo.
Alla luce abbagliante degli eventi
che abbiamo ancora una volta, a distanza di soli 20 anni, la
singolare ventura di vivere, l'azione del Fascismo, intesa a
raggiungere il massimo possibile della nostra indipendenza economica,
trova la sua giustificazione assoluta, definitiva, irresistibile e —
si può aggiungere — drammatica.
Adesso ognuno può vedere
quanto fossero ridicole certe discussioni sulle «convenienze
economiche» di tale o tal altra iniziativa; quanto fosse
piuttosto accademica la questione dei costi interni ed esteri; ora
che le materie prime dell'estero hanno raggiunto prezzi astronomici o
sono irreperibili, e volutamente irreperibili, per cui molto
sarebbero stati convenienti i nostri costi interni, anche se elevati.
Adesso soprattutto ognuno —
anche il cervello più opaco — può constatare che
la divisione fra economia di guerra ed economia di pace è
semplicemente assurda. Non c'è un'economia del tempo di pace e
un'economia del tempo di guerra: c'è soltanto un'economia di
guerra, perché storicamente, dal numero degli anni di guerra,
è dimostrato che lo stato di guerra con le armi è lo
stato normale dei popoli, almeno di quelli che vivono sul continente
europeo, e perché anche negli anni di cosiddetta pace si
praticano altri tipi di guerra, i quali tipi preparano, a loro volta,
la guerra delle armi.
(segue...)
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