«Le truppe si sbandano. Altri generali fuggono e si travestono.
«Alle ore 17 dell'8 settembre il generale De Stefanis riceveva una telefonata dal Gabinetto di Badoglio che gli comunicava di recarsi subito al Quirinale in sostituzione del generale Roatta che si trovava impegnato presso il. Maresciallo Kesselring in colloquio di normale carattere operativo.
«Il generale De Stefanis telefonava al Quirinale per accertarsi di tale invito sembrandogli strana questa chiamata urgente al palazzo del re e gli veniva confermata.
«Alle 17,30 giungeva al Quirinale ed apprendeva che era stato convocato un segretissimo Consiglio della Corona.
«Quasi improvvisamente si trovò quindi in una sala in presenza del re. Erano con lui convocati: Badoglio, Acquarone, Ambrosio, Sorice, Sandalli, De Courten, Guariglia. Sembra esclusa la presenza del generale Carboni.
«Badoglio prende la parola e informa che data la situazione disperata, il re li aveva convocati per avere il loro parere.
«Alle meraviglia che si manifestava sui volti dei presenti, Ambrosio informava che dal 3 settembre era stato firmato un armistizio con gli Anglo-Americani, armistizio del quale leggeva le clausole, e che gli Anglo-Americani avevano dato improvviso annuncio di esso contrariamente alle previsioni.
«Tanto per opportuna conoscenza ai capi di S. M. dell'Esercito, Marina, Aeronautica. Guariglia protesta per non essere stato informato della avvenuta firma. De Stefanis fa ogni riserva, data l'assenza di Roatta, che egli prega di attendere, ma esprime personalmente parere contrario. Acquarone insiste per l'accettazione immediata dell'armistizio.
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