Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


Pagina 175 di 192       

%


     Badoglio. - La questione riguarda due argomenti: quello greco e quello dell'aiuto inglese. Io sono, Duce, con voi completamente nel ritenere quasi sicura l'esclusione di sbarchi inglesi. Essi sono molto più preoccupati dell'Egitto che non della Grecia, e nel Mediterraneo mettono mal volentieri le truppe sui piroscafi. Pertanto il solo possibile aiuto sarebbe quello dell'aviazione. A questa previsione si potrebbe adottare il correttivo di far coincidere l'azione contro la Grecia con quella per Marsa Matruk. In questo caso è ben difficile che distolgano dei velivoli dall'Egitto per mandarli in Grecia.
     «Ciò si può fare perché per il 26 corrente anche Oraziani può essere pronto.
     «Esaminando ora il problema greco, affermo che fermarci al solo Epiro non corrisponde alla situazione. Non esagero dicendo che dobbiamo occupare anche Candia e la Morea, se vogliamo occupare la Grecia. L'operazione per l'Epiro studiata da Visconti Prasca va bene. Dato in sicurezza il fianco sinistro, le forze avversarie non dovrebbero presentare molte difficoltà. Abbiamo l'aviazione...».
     Duce. - Noi metteremo nelle operazioni per lo meno 400 apparecchi, anche in vista di quello che può essere l'apporto inglese.
     Badoglio. - Bisogna che occupiamo tutta la Grecia, se il problema vuol essere redditizio.
     Roatta. - Tenendo conto di tutto, possiamo contare sull'equivalente di undici divisioni. Per non fermarci all'Epiro bisognerebbe intensificare l'invio di truppe. Ciò anche per non dare la sensazione che non abbiamo più fiato per andare avanti.