Duce. - Dal punto marginale dell'occupazione dell'Epiro fino ad Atene che distanza intercorre?
Visconti Prasca. - 250 chilometri, con una rete stradale mediocre.
Duce. - E il terreno com'è?
Visconti Prasca. - Colline alte, aspre, brulle.
Duce. - E le direzioni delle valli?
Visconti Prasca. - Est-ovest, quindi proprio in direzione di Atene.
Duce. - Questo è importante.
Roatta. - Ciò è vero fino ad un certo punto, perché bisogna attraversare una catena di 2000 metri di altezza (illustra al Duce una carta geografica della zona).
Visconti Prasca. - Sono terreni sui quali ci sono una quantità di mulattiere.
Duce. - Le avete percorse queste strade?
Visconti Prasca. - Sì, parecchie volte.
Duce. - Adesso veniamo ad altri due argomenti. Precisato tutto ciò, quante divisioni supplementari ritenete che sia necessario di inviare in Albania per occupare tutto il territorio che conduce ad Atene?
Visconti Prasca. - In un primo tempo basterebbero tre divisioni organizzate da montagna; naturalmente le circostanze decideranno. Ora queste truppe si potrebbero portare nel porto di Arta in una notte sola.
Duce. - Altro argomento: apporto albanese in truppe regolari e in bande, alle quali do una certa importanza.
Visconti Prasca. - Abbiamo presentato un piano al riguardo. Si vorrebbero organizzare bande da 2500 a 3000 uomini, inquadrate da nostri ufficiali.
Jacomoni. - Le domande sono infinite. Molti musulmani non conviene mandarli per evitare che facciano molte vendette.
Duce. - Quindi un certo numero di bande le potete organizzare?
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