a cura di Federico Adamoli


Un desiderio esaudito
[5 aprile 2025]

      Del materiale vario che compone l'archivio di famiglia, tra i pezzi che hanno suscitato in me una suggestione particolare ci sono due bobine di video-tape, risalenti al 1975, il cui contenuto ho bramato di conoscere per decenni. Non che ignorassi completamente il contenuto, dato che mio padre aveva scritto chiaramente che le immagini registrate (da chi?) riguardavano la celebrazione del trentennale della liberazione all'Istituto Tecnico Vincenzo Comi di Teramo. Ritenevo che la registrazione fosss stata eseguita da Tv Teramo, una delle prime televisioni libere d'Italia, che iniziò a trasmettere via cavo proprio in quegli anni (penso dal 1974). E quindi ho sempre immaginato che una troupe della televisione si fosse recata in quella scuola per realizzare un servizio.
      Ogni volta che i miei occhi si posavano su queste bobine la mia fantasia ne veniva molto, molto sollecitata. Quanto avrei desiderato conoscerne il contenuto! Impresa alquanto difficile, poiché l'evoluzione tecnologica nel campo della video registrazione era stata molto rapida, e quindi gli standard, modificandosi rapidamente, avevano reso obsolete tecniche e attrezzature, che erano state accantonate e rimpiazzate con quelle più recenti. Quindi, dopo tanti anni, chi possedeva ancora quelle attrezzature?
      L'avvento di Internet ha certamente reso più facile la ricerca di qualcuno che potesse ancora avere quelle vecchie attrezzature, ma comunque rimaneva una impresa di non poco conto. Alternavo fasi di speranza a fasi di rassegnazione, temendo pure che i nastri, dopo tanti anni, potevano essersi alterati o smagnetizzati. Arriviamo al 2013, quando dopo una faticosa ricerca compiuta sul web, riuscii ad individuare nel Belgio uno studio professionale che eseguiva il riversamento digitale di quel tipo di bobine. Non mi sembrava vero, cominciai a pensare che avrei potuto finalmente esaudire questo desiderio! Contattai lo studio chiedendo un preventivo che, ahimé, risultò alquanto alto. Per riversare quelle bobine ci volevano circa 5-600 euro. Ne valeva la pena a quel prezzo? Soprassedetti, ed il tempo continuò a scorrere. Non ci pensai più, e gli anni passarono. In verità non provai più a ricercare altri professionisti che potessero fare quel lavoro, perché ritenevo che più il tempo passava e più l'impresa diventava proibitiva, anche per un prevedibile deterioramento dei nastri.
      Arriviamo a marzo 2025: volli provare nuovamente a fare una ricerca mirata. La feci così, senza molte speranze, per puro passatempo. Di studi che riversano vecchi nastri, un po' di tutti i tipi, ce ne sono diversi, come pure si trovano in vendita i video registratori che supportano quel formato video, seppure non funzionanti. Ho contattai alcuni di questi professionisti, ma la risposta è stata che non lavoravano su quel tipo di bobine. Tutti tranne uno! Un professionista di Perugia, alla mia richiesta di preventivo, mi rispose tempestivamente, offrendomi di realizzare il lavoro per 150 euro. Non mi sembrava vero... Dieci anni prima mi avevano chiesto quattro volte tanto, ed ora mi si prospettava la possibilità di realizzare il lavoro ad un prezzo enormemente più basso! Senza perdere troppo tempo ho inviato i nastri, e nel giro di un paio di settimane, ho trovato davanti al mio portone il pacco contenente il "lavoro". Era il 24 marzo....
      Dopo pranzo, molto smanioso, ho prima fatto sul mio computer le copie di sicurezza dei preziosi file, e subito dopo ho iniziato a visionare i contenuti.... Come conservatore degli archivi e della memoria familiare subisco la suggestione di fotografie, documenti, lettere, che parlano di un passato e di un mondo ormai perduto, ed ogni volta vengo proiettato in una dimensione fantastica, quasi da sogno. La lettura di una lettera, la visione di un documento o di una fotografia, rievocano un mondo perduto e la vita di persone scomparse da tempo, ed io mi sento lì, in quell'epoca, trasportato da una sorta di macchina del tempo, in un passato che non ho mai conosciuto. Figurarsi quindi come mi potessi sentire negli istanti che hanno preceduto la visione di quelle bobine il cui contenuto, ormai salvato, desideravo conoscere da tempo immemore.
      Come me la sono immaginata quella registrazione? Ho sempre pensato alla troupe di Tv Teramo che in quel 1975, recatasi al Comi, eseguì delle riprese all'esterno, precisamente nel cortile della scuola, dove si trovavano gli alunni e dove da un palco parlavano alcuni personaggi, tra i quali c'era anche mio padre, preside della scuola. Questo pensavo.... ed invece mi si è presentato davanti agli occhi, un contesto molto diverso. Appena il nastro è partito, dopo i primi secondi di "neve", si è materializzato il volto di un insegnante della scuola che, seduto nell'ufficio di presidenza, davanti ad un microfono, si accingeva a parlare, rivolgendosi agli alunni. "Attenzione! Attenzione!", queste erano le sue prime parole. L'istituto Comi era dotato (anche oggi?) di un impianto di riproduzione interno: in pratica in ogni classe c'era un altoparlante dal quale ogni tanto giungeva la voce di qualcuno, per comunicazioni di varia natura. La celebrazione del trentennale della Liberazione, il 25 aprile 1975, avveniva al Comi in quella maniera. Magari altre scuole, prive di quell'impianto, avevano organizzato la cerimonia all'aperto, come sempre io avevo ritenuto fosse stato anche per il Comi. Ed invece la realtà si è presentata in modo diversa. Non che ne fossi dispiaciuto, solo sorpreso. Perché se da una parte avevo immaginato delle riprese da lontano, magari non di altissimo livello, davanti agli occhi invece avevo una qualità di riproduzione assolutamente inattesa: immagini nitide ed audio ottimo. Dopo 50 anni! Non mi sembrava vero....
      Dopo l'avviso dato agli alunni ha preso la parola un insegnante, presidente del Consiglio d'Istituto, il professor Pezzatini, che confesso di non conoscere assolutamente, né ho ritrovato il suo nome negli elenchi dei docenti degli anni immediatamente successivi. Ha letto un discorso, e dalla sua voce intuivo anche una inflessione toscana. Sono rimasto pazientemente in attesa della conclusione del discorso di Pezzatini, ed avrei potuto facilmente andare avanti fino all'intervento di mio padre. Ma non l'ho voluto fare! Avrei sciupato quella trepidazione che avevo in corpo, di vedere le immagini e riascoltare la voce di mio padre, dopo più di 40 anni dalla sua morte. Quando è comparsa la sua figura ho provato un'emozione tutta particolare, che non potrei descrivere. Dopo essere stato annunciato, egli si è seduto, ha sistemato i fogli del discorso, e dopo aver afferrato il microfono ha iniziato a parlare, con voce cadenzata: "Professori. Alunni. Il consiglio dell'Istituto Tecnico Vincenzo Comi, in conformità alla precisa richiesta di moltissimi studenti, ha ritenuto di prendere alcune iniziative tendenti a celebrare degnamente, nell'interno della scuola, l'evento più prestigioso della storia italiana ed europea, negli anni che precedettero e seguirono la caduta del regime fascista". Il discorso, molto accurato e circostanziato dal punto di vista storico, è durato più di mezz'ora, e l'ho ascoltato per intero. Minuto dopo minuto, nell'ascoltarlo e nel vederne le fattezze che non erano più quelle delle innumerevoli fotografie che avevo sempre potuto osservare, mi sembrava di essere tornato in quegli anni. Al termine del discorso l'operatore non ha spento la telecamera, bensì ha continuato a riprendere, nell'ufficio di presidenza, il preside che parlava serenamente con i colleghi, di questioni scolastiche: erano presenti il professor Pezzatini ed il professore Lino Mattucci, sindacalista e grande amico di mio padre, il dottor Franco Partenza, segretario amministrativo, anche lui grande amico di mio padre, il cui ufficio era proprio davanti al suo; il professore che aveva annunciato gli interventi, che io ricordo fisicamente ma non ne ricordo il nome; un altro insegnante che interviene di sfuggita, e che potrebbe essere il professor Bonaduce, che fu mio insegnante di italiano.
      La conversazione tra colleghi dura una decina di minuti, dopo di che le persone escono e mio padre rimane solo. Ritorna al suo tavolo, ed anche l'operatore continua ad indugiare su di lui, e sembra di non essere consapevole di essere ancora ripreso: sistema alcune carte e poi chiede alla persona che sta dietro la telecamera se la sua voce fosse stata troppo alta. Le ultime immagini della registrazione consistono in una panoramica su alcuni punti dell'ufficio. Fin quando la registrazione termina.
      Dato che la registrazione aveva richiesto due bobine, io avevo anche il desiderio di sapere se ci fossero altri contenuti, legati magari alle trasmissioni di Tv Teramo. Sarebbe stato molto interessante! Ed invece mi sono trovato davanti al secondo tempo dell'incontro di calcio tra le nazionali di Italia e Polonia, partita disputatasi qualche giorno prima. Questa circostanza mi ha indotto anche a pensare che, forse questa registrazione non proviene da TvTeramo, ma forse è stata fatta, su richiesta espressa di mio padre, magari da qualche amico o collega, che disponeva di un impianto di video registrazione.
      Il giorno stesso, e quelli seguenti, ho condiviso le varie parti del video con i miei familiari, quindi le ho pubblicate su un profilo di Facebook che ho creato qualche settimana prima ed ho chiamato "Giovanni Adamoli – ricordi". Ci sono ancora tante persone che ricordano il preside Adamoli, a 42 anni dalla sua scomparsa.
      Naturalmente presento su questa pagina di "pillole di storia familiare" la registrazione integrale, divisa per i vari momenti che l'hanno costituita.

Intervento del professor Pezzatini






Torna alla videata principale