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(Catania
29 marzo 1974)
imprenditore italiano. È socio ed amministratore di un'agenzia fotografica di Milano
la Corona's
e titolare dell'omonima linea di abbigliamento. Il nome di Fabrizio Corona è legato a una serie di indagini effettuate dalla Procura della Repubblica. In particolare il suo nome figura come principale co-indagato nella indagine-scandalo Vallettopoli
per estorsioni ai danni di diversi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport
assieme a Lele Mora agente di diversi VIP del mondo dello spettacolo. Fabrizio Corona è nato in una famiglia di giornalisti
figlio di Vittorio (scomparso prematuramente pochi giorni prima dell'arresto del figlio per lo scandalo di "Vallettopoli") e nipote di Puccio. Nel 2001 si è sposato con la modella Nina Moric
anch'essa coinvolta nello scandalo.[1]. Il 2 aprile 2007 Nina Moric ha annunciato di aver chiesto la separazione legale.[2] Il 7 marzo 2007 è stato arrestato da una pattuglia dei carabinieri a Milano per violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo essere stato fermato dagli stessi agenti a seguito di alcune infrazioni al codice della strada. La mattina seguente viene rilasciato. Il giorno seguente viene di nuovo sorpreso alla guida
nonostante la patente gli fosse stata sospesa a tempo indeterminato.[3] Il 2 gennaio 2008 è stato denunciato dalla Polizia Stradale di Varese per guida senza patente. Alla guida di un fuoristrada Hummer
Corona avrebbe esibito un passaporto sostenendo di aver dimenticato la patente nella sua abitazione. A questo punto gli agenti hanno effettuato un controllo
scoprendo che non risulta essere mai stata rilasciata alcuna patente a Fabrizio Corona. In realtà esiste una licenza intestata a Fabrizio Maria Corona
che però è attualmente revocata.[4] Il 19 gennaio 2009 è stato nuovamente denunciato dai Carabinieri a Milano per guida senza patente in via Montenapoleone
alla richiesta della patente Corona ha mostrato il passaporto ed i militari hanno accertato che non era ancora rientrato in possesso della patente di guida facendo scattare la denuncia. Il 23 gennaio 2009 è stato ripreso da Striscia la Notizia alla guida di una Ferrari
dove mostra
al termine dell'intervista
il foglio rosa. È stato arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione[5]
nell'ambito dell'inchiesta potentina denominata "Vallettopoli". È stato in prigione 77 giorni
divisi fra il carcere di Potenza (33 giorni) e il Carcere di San Vittore di Milano. Il 29 maggio 2007 gli vengono concessi gli arresti domiciliari.[6] La vicenda è stata ampiamente seguita dai media italiani (quotidiani
trasmissioni televisive)
sia in merito alle vicende strettamente giudiziarie che nei risvolti polemici e di gossip (attacchi di Corona ai magistrati inquirenti
[7] presunte conseguenze dell'accaduto sul suo rapporto matrimoniale
ecc.). Sfruttando l'onda di popolarità
Corona pubblica sia una canzone (Corona non perdona) sia un libro (La mia prigione). In seguito
il 29 febbraio 2008
viene rinviato a giudizio
mentre Lele Mora viene prosciolto dalle accuse.[8] Il 3 marzo 2008 è stato fermato dalla Polizia Stradale di Orvieto assieme ad alcuni amici dopo aver tentato di pagare in un autogrill usando banconote false[9]; bloccati dagli agenti lungo l'autostrada
tentano di disfarsi di alcune banconote poi risultate false. Di conseguenza
Corona è stato tratto in arresto ed accompagnato alla sezione di polizia di Orvieto assieme ad altre due persone. Durante una perquisizione nella sua casa milanese sono state rinvenute altre banconote false e una pistola di piccolo calibro.[10][11] Fabrizio Corona ha pagato con euro falsi anche il 28 febbraio 2008 in due bar dell'aeroporto di Fiumicino. Qui
oltre ai carabinieri dell'aeroporto
si sono messi al lavoro anche i colleghi del comando antifalsificazione monetaria secondo i quali le due banconote da 100 euro spese da Corona fanno parte di una partita già nota alle forze dell'ordine.[12] Il 5 marzo 2008 Corona patteggia accettando la condanna a un anno e mezzo per detenzione e spesa di denaro falso[13]
scagionando inoltre le altre due persone coinvolte. La vicenda carceraria di Fabrizio Corona nella primavera del 2007 è stata da lui stesso descritta nel libro La mia prigione (Cairo Editore)
che ha scatenato amare critiche per la presunzione dimostrata includendo la similitudine
nel titolo
a Le mie prigioni di Silvio Pellico. A parte ciò
le polemiche si sono sviluppate non tanto contro Corona
quanto contro l'importanza costruita intorno al suo personaggio.[senza fonte] Fabrizio Corona ha inciso il singolo hip hop "Ostaggio dello Stato(Corona non Perdona)" con il rapper Kalief.
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