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(Firenze
27 aprile 1942)
imprenditore e politico italiano
figlio del noto produttore cinematografico Mario Cecchi Gori di cui prosegue l'attività. Lavora nel campo dell'imprenditoria cinematografica a stretto contatto col padre
e alla sua morte decide di allargare la sua sfera di attività
aspirando a rompere il duopolio televisivo italiano: nel 1995 acquista le reti Videomusic e Telemontecarlo ed entra nell'azionariato di Telepiù. Nel 2000
per sopraggiunte difficoltà economiche
è costretto a vendere tutto
mantenendo però la proprietà di numerose sale cinematografiche nelle più grandi città italiane. Dal 1993
anno della morte di suo padre
e fino al 2002
è presidente della Fiorentina (con cui vince una Coppa Italia
una Supercoppa Italiana nel 1996 e un'altra Coppa Italia nel 2001)
rimane coinvolto a più riprese nel 2001-02 in gravi crisi finanziarie
tra le quali il fallimento del club calcistico di sua proprietà. Impegnato anche in politica
viene eletto senatore nel Partito Popolare Italiano dal 1994 al 1996. Nel momento del voto di fiducia al primo governo Berlusconi
si assenta dall'aula favorendo così l'insediamento del nuovo primo ministro. Nel 1996 viene riconfermato nel collegio 1 della Regione Toscana. Nel 2001 si candida con L'Ulivo nel collegio di Acireale
ma raccoglie solo il 33% dei voti e nello stesso anno viene indagato per voto di scambio
con il sospetto di aver pagato i tifosi dell' Acireale calcio militante in serie C1. In vista delle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi nella circoscrizione Lazio 1: è infatti capolista alla Camera con il Movimento per l'Autonomia
alleato con la Lega Nord
ma non viene eletto. È stato sposato dal 1983 al 2000 con l'ex attrice Rita Rusic (che dopo la separazione ha intrapreso in proprio l'attività di produttrice cinematografica) e ha successivamente avuto una lunga relazione con la showgirl Valeria Marini
terminata nel 2005. Nell'ambito dei numerosi procedimenti giudiziari che lo hanno visto coinvolto
si ricorda il particolare emerso durante una perquisizione che precedette il suo arresto nel luglio 2001 nella sua casa di Roma
alla presenza di Valeria Marini che all'epoca conviveva con lui. Venne ritrovata in cassaforte una consistente quantità di cocaina che egli
davanti alle domande incalzanti dei giornalisti e degli inquirenti
definì più volte come 'zafferano'[1]. È stato arrestato il 3 giugno 2008 a Roma
principale capo di imputazione bancarotta fraudolenta della Safin[2].
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