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Reza Ciro René Maria Filiberto (Ginevra
22 giugno 1972)
imprenditore italiano. È figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Ricolfi Doria
nonché nipote dell'ultimo re d'Italia Umberto II di Savoia; nato con la cittadinanza svizzera
Emanuele Filiberto ora possiede anche la cittadinanza italiana. E' conosciuto all'interno di ambienti monarchici come principe di Venezia e principe di Piemonte. La Repubblica Italiana non riconosce i titoli nobiliari italiani. Il titolo di principe di Venezia gli è stato conferito da Umberto II e il titolo di principe di Piemonte dal padre
Vittorio Emanuele. Le disposizioni transitorie dalla Costituzione della Repubblica Italiana ne vietavano l'entrata sul suolo italiano in quanto discendente maschio di Casa Savoia. Emanuele Filiberto si era virtualmente avvicinato al Paese nel 1995-96 come ospite fisso (in collegamento esterno) a Quelli che il calcio
nota trasmissione sportiva della televisione italiana. Con la legge costituzionale del 23 ottobre 2002
entrata in vigore il 10 novembre del medesimo anno
si esaurirono gli effetti del primo e secondo comma della XIII disposizione transitoria della Costituzione[2]
consentendo ai discendenti maschi di casa Savoia di entrare in Italia e il diritto di elettorato attivo e passivo. Il 25 settembre 2003 Emanuele Filiberto ha sposato a Roma
nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
già luogo del matrimonio del bisnonno paterno
l'attrice francese Clotilde Courau
dalla quale ha avuto due figlie : Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria di Savoia
nata il 28 dicembre 2003 a Ginevra
Luisa Giovanna Agata Gavina Bianca Maria di Savoia
nata il 16 agosto 2006 a Ginevra. Nel 2005 ha fondato il movimento d'opinione Valori e Futuro[3]. È presidente della "Prince of Venice Foundation". Nella vita svolge la professione di consulente finanziario
è molto attivo anche nel mondo dello spettacolo come ospite televisivo in numerose trasmissioni. Ha inoltre partecipato alla realizzazione di uno spot pubblicitario di una nota e storica industria alimentare italiana. Il 17 aprile 2007
un settimanale ha riportato un'intervista secondo la quale Emanuele Filiberto avrebbe detto di non aver vissuto la monarchia
e pertanto di non potersi sentire monarchico.[4] Emanuele Filiberto ha smentito tale notizia [5]. Il 1º maggio 2007
Emanuele Filiberto
secondo un quotidiano locale e secondo il sito UMI di Varese [6]
avrebbe fatto riporre una bandiera con stemma sabaudo che gli abitanti di Margherita di Savoia
in Puglia
avevano esposto per omaggiarlo durante la sua visita. Emanuele Filiberto ha smentito tale notizia [7]. Il 22 giugno 2007
in occasione del suo trentacinquesimo compleanno
ad Emanuele Filiberto è stato assegnato il titolo di ambasciatore per la pace nel mondo da un'organizzazione del reverendo Moon [8]. Emanuele Filiberto ha smentito tale notizia. [9]. Il 18 giugno 2007 Emanuele Filiberto ha partecipato in forma ufficiale all'inaugurazione dei lunghi restauri del Pantheon di Roma. L'evento è di portata storica essendo trascorso quasi un secolo dall'ultimo parziale intervento. Il 22 ottobre 2007 viene arrestato per mafia Mariano Turrisi ex vicepresidente del movimento d'opinione "Valori e Futuro" di cui Emanuele Filiberto è presidente. Il 20 novembre 2007 viene rivelato dalla trasmissione Ballarò che Emanuele Filiberto e il padre Vittorio Emanuele 20 giorni prima tramite i propri legali hanno mandato una lettera con cui chiedono il risarcimento dei danni morali in seguito all'esilio per un valore complessivo di 260 milioni di euro oltre alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica italiana. La replica del governo avviene attraverso il segretario generale della presidenza del Consiglio
Carlo Malinconico
che spiega che il governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all’ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche. Alle elezioni politiche italiane del 2008 si candida per essere eletto alla Camera dei Deputati con una lista denominata "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto" [10]
presentandosi solo per la circoscrizione estera "Europa". Collaboratori del progetto politico di Emanuele Filiberto sono Enrico Giuliano
presente sulla lista nera degli italiani con il conto corrente in Liechtenstein e sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato
e Lucio Barresi
già noto alla cronaca per lo scandalo di vallettopoli [11]. Giuliano
indagato dalla procura di Roma per omessa ed infedele dichiarazione dei redditi
dichiara che i 5 milioni del conto estero sono fondi personali e non del partito.[12] Con soltanto lo 0
4%
Valori e Futuro con Emanuele Filiberto
si è classificato come il peggior risultato della circoscrizione estera "Europa"
l'unica nella quale si era presentato
diventandone l'ultimo partito in assoluto in ordine di preferenze.[13] In concomitanza con l'arresto di suo padre
Vittorio Emanuele
avvenuto in seguito allo scandalo di Campione d'Italia
Emanuele Filiberto è stato indagato per pirateria informatica ai danni di un sito sgradito ai Savoia. È stato però prosciolto da ogni accusa e l'inchiesta archiviata dallo stesso pm Woodcock. A seguito di tali fatti vi è stato un duro scambio di accuse tra Emanuele Filiberto e Maria Gabriella
sorella del padre Vittorio Emanuele
riprese anche dalla stampa con notevole clamore.
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