PROFILI. GLI ANNI '80 DI SERENA GRANDI
E' Serena Grandi la bella camionista (1987)
Serena Grandi, che con la sua vitalità prorompente rinverdisce i fasti delle maggiorate fisiche degli anni Cinquanta, è la protagonista del film di Dino Risi, Teresa. Camionista per necessità perchè il marito è morto lasciandole un camion e un grosso debito da pagare, la donna deve fare i conti con Nabucco, il creditore disposto a rinunciare alla somma se lei accetta di sposarlo. Teresa, però, è corteggiata da un vecchio barone tedesco che vorrebbe sposarla anche lui, e sulla strada conosce un giovane camionista che se ne innamora. Interpretato da Luca Barbareschi, il giovanotto è istintivo e trasforma spesso in scontri gli approcci con la donna, sottoposta all' assillante corte del truce e innamorato Nabucco ottimamente interpretato da Eros Pagni, il quale organizza finte rapine o assegna carichi pericolosi alla camionista per impedirle di pagare il debito e costringerla quindi alle nozze. Girato in parte on the Road lungo le autostrade che vanno dalla Baviera alla Sicilia, il film è ambientato in Romagna, corredato dalle musiche di Raul Casadei, e l' intreccio sentimentale è poco più di un pretesto per una commedia, genere nel quale da anni Dino Risi è maestro riconosciuto. Scritto insieme a Zapponi e Diana, il film è popolato di figure curiose che ruotano attorno ai tre protagonisti: il regista si diverte nelle descrizione di decrepiti aristocratici tedeschi e tenta di spiazzare lo spettatore con personaggi in attesa di una Tecla che non verrà mai. Al centro del racconto il gioco delle parti pilotato da Serena Grandi, libera e audace, la quale adopera Eros Pagni per far ingelosire un acerbo e impulsivo Luca Barbareschi. Di ritorno da un' escursione in altri territori (Anima persa, Fantasma d' amore, Caro papà), Dino Risi si muove nell' ambito della commedia lavorando con nuovi attori e questi se la cavano a meraviglia in una storia scritta su misura per loro, ma la vicenda è più godibile in alcuni particolari che nel suo svolgimento abbastanza prevedibile e penalizzato da un finale sfruttato anche dalla pubblicità. (Repubblica — 03 dicembre 1987)
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