Erudizione dantesca
Dopo le bestemmie del Bettinelli cominciò veramente a pigliare ordine fermo l'erudizione dantesca, che fu in questi ultimi sessant'anni il ramo più operoso, e, convien pur confessarlo, più frondifero della letteratura italiana. Questa critica ha tre parti: bibliografica l'una e letterale; storica e dichiarativa la seconda; estetica ed interpretativa la terza. La prima si esercita investigando l'età e il valore dei codici che innanzi all'invenzione dell'arte tipografica ci conservarono la Divina Commedia; i quali sono in tanto numero, che fanno impaccio e confusione; e da essi ci vennero le varianti infinite che preparano materia inestricabile di collazioni, disputazioni e congetture (Vedi: Balbo, Vita di Dante, I. 11, 17: Colombo di Batines, Bibliografia dantesca, Prato 1845-46, 2 vol.; Notizie e pareri intorno a forse duecento codici della Commedia di Dante, nel vol. IV della Illustrazione dantesca di Ugo Foscolo, edizione di Torino 1852).
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