Nascita
Una delle più belle glorie non pur d'Italia, ma dell'umana specie; onde non è meraviglia se una scuola intiera di eruditi sia venuta investigando con sottile scrupolosità fin le minuzie della sua vita, come memorie che a tutti vorrebbero essere religiose e domestiche. Dante, poco importa se questo sia nome intero, come pare ad alcuni (vedi E. Rocco, Note alla Vita di Dante, scritta da C. Balbo), o abbreviativo di Durante, come vogliono i più, nacque in Fiorenza nella primavera del 1265, anzi proprio nel maggio (Parad., XXII); del giorno di sua nascita mancano fermi riscontri, benché qualche scrittore moderno dica il 14 (Arrivabene e Nannucci). Gli fu padre il giudice Alighiero di Bellincione Alighieri, nobile e antico sangue fiorentino; madre una madonna Bella, non si sa di che casato. Si disputa se quando ei nacque, suo padre fosse esule; perché i Ghibellini, che dopo la battaglia di Monteaperti (1260) s'eran recato in mano il reggimento di Fiorenza, n'avevano sbanditi molti dei loro avversarli e fra questi uno degli Alighieri; ma non si trova se il padre, l'avolo od uno zio di Dante, che tutti erano di parte guelfa. Dalle tradizioni domestiche, le quali sempre sono e più allora dovevano essere la prima luce dell'anima, Dante raccolse memoria che i maggiori suoi erano venuti di seme romano (Inf., XV); e che cinquantanni innanzi il suo trisavolo, il quale disposando una Aldighiero di Lombardia (Parad., XV) aveva dato nuovo cognome a' suoi discendenti (Allaghieri, Allighieri, Aligeri, Allagheri), era morto in Terra Santa, martire di Cristo e cavaliere dell'imperatore.
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