Intorno le conoscenze biologiche e di Michelangelo Asson
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dopo il saggiatore del Galileo all' Italia il miglior libro Mi-torno la naturale filosofia (J).
Quanto poi al magistero della vila umana| Dante toccò egregiamente| giusta la condizione a1 suoi tempi della fisiologia| parecchie funzioni concernenti la vita stessa. Sulla ge~ nerazione pensava con Aristotile| che lo sperma (parte elaborata e perfetta del sangue ) non assorbito dalle vene| ma rimasto come alimento che dalle mense si leva| acquisti nel cuore quella virtù informativa medesima| che vi prende il sangue| che poi discorre le vene a ingeneraiv tutte le membra. Trasportato quindi agli organi genitali dell'uomo| e spinto Dell' utero a immischiarsi col sangue mestruo| sopra questo come potenza allora operando| lo coagula e lo ravviva| e n1 esce l'embrione| che di pianta fatto animale diviene alfine uomo pensante (Purg. c. xxv). Nominò T ombelico| dulia sua vera funzione| la parie donde è preso prima il nostro alimento| e defini P intestino dalla più ignobile traile due elaborazioni| che vi sostengono gli alimenti| forse per servire all' opportunità dell' orrida bolgia tutta ingombra di sangue| di membra sparse| di viscere dilauiate (h\[. c. xxvm).
Dante| nella Vita nuova| aveva statuito a dimora dello spirito vitale il cuore. Circa poi le funzioni di questo centro rilevantissimo della vita| sarebbe vanità il voler scorgere| in pochi versi| descritta| la circolazione del sangue| quale Cesalpino ed Arveo la trovarono e descrissero poi.
Dopo Dante| che chiamò lago la parte ima e cava del cuore| Arveo questo chiamò sanguinis prompluarium et cisterna. Osservo che| durante la notte trascorsa dallosmnr-rito poeta nell' orrida selva| gli si madonne la paura stret-
(1) Opuscoli di storia naturale di F. Redi| colle note e con un discorso del dirti. Livi. Firenze I8R8.
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