Intorno le conoscenze biologiche e di Michelangelo Asson
-7-
Oltre che alle azioni e funzioni naturali del corpo umano| pose Dante la mente ad alcuni stati morbosi ; e fu in questo non meno verace e vivo pennelleggiatore. Osservate quanto egregiamente descrivesse il ribrezzo della quartana e il tremore| e Pugne smorte| e il corpo fumante per sudore| come nel verno una mano' bagnata ( Inf. e. xxx ) ; quale delineasse l'assiderazione delle anime immerse nella ghiacciaia del cupo abisso| notando la lividezza della faccia| lo stridore dei denti| 1* insensibilità. della parte esposta al freddo; quasi fosse incallita| e lo aggelamento delle lagrime| che rincaccia e riconcentra l'ambascia nel cuore (Inf.c.xxxu| xxxiii ).
Traile cause d'uno strano contorcimento del capo| col quale finge puniti gì' indovini| tale che il pianto discendesse a inumidire le natiche| egli ricorda la parziale paralisi| la quale sappiamo che| rilassando alcuni muscoli| muta attitudine alle membra per prevalente azione degli antagonistici :
Forse| per forza già di parlasia| Si travolse così alcun del tutto.
(Inf. c. xx.)
In altro passo descrive con tale veracità l'idrope a-scitico| che ne disgrado un' opera nosologica o medica ; e segna l'enorme gonfiezza del ventre| che fa contrasto col viso smagrito e arido| l'umore mal convertito| cioè la linfa non elaborata che la produce| la gravezza delle membra| la sete ardente ed inestinguibile| e l'ansia respirazione| che fanno tenere all' infermo come all' etico aperte le labbra per bevere l'aria| che rinfreschi e ristori le ardenti sue fauci :
r vidi un fatto a guisa di liuto|
Pur eh' egli avesse avuta l'anguinaia Tronca dal lato che I' uomo h
| |
Dante Pugne Inf Inf Inf Tronca
|