Intorno le conoscenze biologiche e di Michelangelo Asson
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pur riscontrasi ne' suoi carmi. Il bello| in ogni sua forma| il sublime dinamico e matematico| per usare le espressioni d' un illustre filosofo| scaturiscono per virtù dello Alighieri| con abbondante ampiezza| dalle profonde sorgenti della teologia e della filosofia| dall' astronomia| dalla geologia| dalla fisica. Nè in questo la biologia è da meno delle scienze sorelle. Questa verità| quantunque risulti spontanea dai tratti che venni poc' anzi indicando| pur mi farò con due soli esempii a chiarire e ad illustrare.
Nella si celebrata terzina| in cui il poeta rappresenta il sonno delle piante| lutto è schiettezza e semplicità nel-l'esposizione del fatto. Niuna fantasticheria| niuna personificazione vi concorre. Non è| come nello invito a Lesbici/ sonno con le pigre ali| il quale rinchiuda al giunger d Espero le bocce| che il mattino ristorate dovrà riaprire (I).
Nella descrizione di Dante tutto è verità| natura| e quindi poesia. Il notturno gelo china e rinchiude i fiori| e il sole che gì' imbianca gli raddrizza e riapre :
Quale i fioretti| dal notturno geloChinati e chiusi| poi che' 1 sol gì' imbianca| Si drizzan tutti aperti in loro stelo (2).
(Inf. c. xi.)
Tanto è vero che poesia non è favola| ma verità ris-
(1) Qui pure il sonno con pigre ali molle Dell' erbe lasse conosciuto dio Si aggira| e al giunger d'Espero rinchiude Con la man fresca le stillanti bocce Che aprirà ristorate il bel mattino.
(v. 492.)
(2) Osservo che Dante nella citata terzina| rimemorò il chinarsi delle erbe nel sonno| e il loro raddrizzarsi quando si svegliano ; fenomeno notabile nel sonno delle piante| negletto dal Mascheroni-
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