Intorno le conoscenze biologiche e di Michelangelo Asson
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un punlo| un'ulta camera| ove la sensibile virtù| come in principio fontale risiede| e gli spiriti sensitivi recano le loro percezioni (Vita nuova). Traile cose.poi da'sensi apprese| al< une disse visibili per la luce e pel colore ; per altre| elio sono tangibili| disse anche necessitare la cooperazione del tatto. L' occhio nel Convito è da lui| secoudo che davano i tempi| anatomicamente e fisiologicamente rappresentato| e in una terzina della divina commedia si accenna al passaggio entro a quest' organo della luce attraverso parecchi siruli :
K come al lume acuto si dissonna Per lo spirto \isi\o che ricorre Allo splendor che va di zonna in zonnu.
(Parad. c. xxvi.)
Egli invero teneva| con Aristotile| quello che si tiene oggidì che| per la visione| passi la luce dall' obbietto all'occhio| e non contrariamente| come pensava altra scuola| e mostrò poter l'oggetto apparire diverso da quello che è| quanto a distanza e a chiarezza| per aleutii morbi dell' occhio (e gli accennò )| o per alterazione interposta all'organo visivo e all'oggetto (Convito| trattile. IO| tra tt. in| c. 9). Parlò pure di abbagliamenti per abuso dell'organo : eom' è quello che addiviene del voler mirare nell' eclisse (Parad. e. ixv)| o di avversione alla luce per lunga inazione di quello. Rimemorò quindi io abbonamento a quella di chi appena si sveglia| e la necessità che il giudizio rettifichi il senso (Par. c. xxvi). Nè pago di rintracciare le preternaturali condizioni de'sensi esterni conducenti allo errore| T anima razionale ricercò pur quelle del comune sensorio| o del cervello| e a due le ridusse| 1' una congenita| cioè la mentecattaggine ; l'altra| ch'è la frenesia| accidente (Convito| tratt. iv| c. 15)
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Vita Convito Parad Aristotile Convito Parad Par Convito
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