Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOOr ecco che il massimo Poeta verrebbe a mancare della dote più indispensabile anche ai minimi| ed anzi ad ogni animale parlante; di quella cioè di parlare di maniera| che sia inteso da coloro| a cui indirizza la parola.
Nò vale il dire| che ciò dipende dal genere allegorico| che l'Alighieri prescelse| come strumento immediato di bello poetico. Perocché niuno può dire| che l'allegoria dispensi uno scrittore dall'obbligo| che hanno tutti| di scrivere per maniera di farsi capire. E pognamo che ne' concetti particolari debba aver luogo una tal quale oscurità; avvegnaché il velo| quanto si voglia sottile| conviene che pur nasconda qualche cosa; e cotesto moderato nascondimento non è senza grazia e vaghezza: è necessario però che ne risalti il senso principale; altrimenti non sarebbe quello più velo| ma copertoio| e la forma del discorso non sarebbe più di allegoria| ma piuttosto di logogrifo. Il quale ragionamento vale assai più| quando si tratti di una idea| che costituisca la sostanza di un'opera. In questo caso| se si voglia adoperare l'allegoria| il buon senso più volgare fa intendere| che ha da esser di quelle| dalle quali| messo il debito studio| la idea debba trasparire così spiccata| che non sia da temere l'errore per fallo imputabile all'autore.
Piuttosto F allegoria dà buona presa di alterare i sentimenti di uno scrittore a chi abbia interesse di farlo. Imperocché le figure| di cui quella è composta| non hanno mai di per sé una significazione così determinata| che non possano essere vòlte ad un'altra. La determinazione proviene da' proprii aggiunti del discorso e dai veri rapporti delle cose: e basterà trascurare
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Poeta Alighieri
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