Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOdi cui sentasi rea. Chiaro è che quella disposizione sarebbe inutile al fine| se poi col fatto non si riuscisse a purgare i peccati: e la purgazione sarebbe più o meno imperfetta| se non si giugnesse a distruggere a poco a poco tutti i rei effetti| che i peccati| anche dopo il perdono| lasciano nell'anima. Or ecco il compito dell'Inferno e del Purgatorio di Dante| -simboleggiare| prima| le disposizioni necessarie per ottenere la remissione dei peccati; secondo| la stessa remissione; terzo| la espiazione del debito della pena temporanea| in che è stata tramutata la eterna in virtù della remissione ricevuta; quarto| la estirpazione degli abiti rei e l'acquisto de' buoni; quinto| la perfetta riordinazione del libero arbitrio.
E quanto alle disposizioni per ottenere il proscioglimento da'peccati| siccome esse consistono nell'aborrimento e nel dolore che se ne concepisca| con fermo proposito di non commetterli più ; il viaggio dell' Inferno| come testé abbiamo veduto| è finzione acconcissima per significare il modo più efficace di procacciarle. Che poi il Poeta lo abbia veramente ordinato a questo fine| si ricava dalla sua stessa confessione| e più dal fatto.
E veramente parecchi sono i luoghi dell' Inferno| ne'quali egli apertamente fa intendere| che appunto un tale apparecchiamento dell'animo si proponeva di ottenere con quel primo viaggio. Ne noto solamente due. L'uno indica questo suo proposto ; ed ò al canto xvi dell'Inferno| là dove a tre suoi concittadini| i quali sollecitamente gli addimandavano| come mai essendo ancor vivo fosse potuto "discender colaggiù| risponde così:
Lascio lo fele| c vo pe'dolci pomi|
Promessi a me per lo verace Duca;
Ma fino al centro pria convien che tomi.
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