Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOne disposizioni| clie dicevamo| cioè l'orróre e il pentimento della colpa| e lo studio della volontà di evitarla. Che se all' apparenza delle pene di quella bolgia accolse nell'anima affetti di tal natura| non dovremo noi dire| che altrettali ne sperimentasse nel rimirare gli altri generi di tormenti| per gli altri generi di peccati? Con-ciossiachè nè quelli fossero meno efficaci ad ispirarli| nè l'animo di Dante meno disposto a riceverli.
Che se potesse rimanere tuttavia qualche ombra di dubbio intorno allo scopo| voluto dal Poeta significare col viaggio dell' Inferno | disparisce affatto al lume dell' evidenza| che proviene dal secondo frutto| che vi è adombrato| e che dissi già essere la remissione de' peccati. Sì| proprio: Dante| compiuto appena il viaggio per V Inferno | riceve il perdono delle sue colpe in virtù di quel mezzo| che Gesù Cristo ha lasciato alla sua Chiesa| come seconda tavola di salvezza ai caduti dopo il Battesimo ; del Sagramento cioè della Penitenza. Or che vorremo di più per intendere| che la visita dell' Inferno fu ordinata appunto a significare V apparecchio dell' animo| per disporsi a ricevere debitamente l'assoluzione sagramcntalc delle sue colpe? Imperocché dall'un canto niuna cosa può meglio significare una tal visita che l'attesa contemplazione diretta a questo fine; e dall'altro dopo quella visita il Poeta riceve il Sagramento| a cui essa è sì proprio ed efficace apparecchio.
Apriamo dunque il Poema al canto nono del Purgatorio. Qui Dante ha compiuto il suo primo arringo; non è però entrato ancora nel secondo ; giacché i luoghi| che ha corsi negli otto canti precedenti| sono dimore di spiriti| impediti di cominciare la loro purgazione| in pena della negligenza usata già nel servigio
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