Omaggio a Dante Alighieri di
ALLEGORICO DELLA DIVINA COMMEDIAI (J
0 Donna| in cui la mia speranza vige| E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige;
Di tante cose| quante io ho vedute| Dal tuo potere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute.
Tu m'hai di servo tratto in libertatePer tutte quelle vie| per tutt' i modi| Che di ciò fare.avei la potestate.
La tua magnificenza in me custodi|.
Si che l'anima mia| che fatta hai sana| Piacente a te dal corpo si disnodi l.
Ecco clic egli ripete da Beatrice il gran benefizio di essere stato ridotto dalla servitù nella libertà; e ciò pel gran mezzo| che gli aveva impetrato| del misterioso viaggio. Come dunque| a detta di Virgilio| il cammino di Dante avea per fine il conseguimento della libertà; così ora| per confessione di Dante stesso| conosciamo che la libertà ne fu l'effetto adequato.
Eanno incrcscere altamente di sò que'commentatori| i quali| pigliando argomento da quelle parole di Virgilio a Catone| si adoperano di far -comparire la Divina Commedia un Poema politico. « Ecco qui| dicono: una rivelazione dell'intendimento di Dante| più aperta di questa| non potrebbe per ventura desiderarsi. Non dice chiaro Virgilio| che lo scopo del viaggio| cioè della macchina poetica| è la libertà? Ma quale libertà? Quella| come soggiugne lo stesso Virgilio| .di cui Catone fu sì vago| che per amore di essa si privò della vita; la politica cioè| e certamente della forma| che il medesimo Dante ne avea concepito| e adombrò poi sì nella Monarchia| sì nella Divina Commedia ». Chi 1 Pur. xxxi| 79 c segg.
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