Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOperò ne voglia sapere qualche cosa più in particolare ne interroghi i Dantisti della Giovine Italia| ed essi gli diranno| come qualmente la espressione reale della politica idea| ond'è informata la divina Commedia| ò questo lor Regno ; del quale il Poeta non potendo ritrovare un tipo adequato in questo mondo| andò a cercarlo nell'altro. Il che| per dire tutto con ischiettezza| non saprei come potesse negarsi* se il viaggio di Dante si fosse circoscritto nel solo Inferno; cotanto quell'ideale si corrisponde a questo reale. Ma egli andò oltre.
Però| mettendoci anche noi sulle orme di lui| argomenteremo così : Quella libertà Dante si propose di ottenere come fine adequato del viaggio| la quale| fornito il viaggio| egli stesso dice di avere ottenuto| come proprio e adequato effetto di esso. Ma questa è la libertà dal peccato| e dalle conseguenze del peccato. Cotale libertà dunque egli si prefisse come scopo adequato del suo cammino. L'unica proposizione di questo sillogismo| sopra la quale potrebbe cadere quistione si è| che.la libertà | che Dante di fatto conseguì per quel mezzo misterioso| fu veramente la libertà dal peccato| e dalle conseguenze del peccato. Ma le parole da lui indiritte alla sua celeste benefattrice| ce ne fanno apertissima dimostrazione. Perocché la libertà che egli afferma di aver acquistata| mercè di quel mezzo da Beatrice impetratogli | è di tale natura| che per essa si è guarito dell'anima| e se egli la riterrà| per essa pure l'anima di lui si scioglierà dal corpo| piacente alla sua amorosa aiutatrice. Ma la libertà che guarisce l'anima; la libertà| in virtù della quale 1' anima già guarita si parte dal corpo| piacente| ossia in grazia de'cittadini celesti| non può essere altra| che la libertà dal peccato e dagli effetti
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