Omaggio a Dante Alighieri di
ALLEGORICO DELLA DIVINA COMMEDIA I (Jcosì riordinato nelle potenze| che il loro movimento spontaneo può esser guida de' suoi atti ; e così sano e diritto dell' arbitrio| che peccherebbe a non secondarne gl' istinti : perfettissima immagine della giustizia e della rettitudine originale 1 Che ò dunque rimasto in lui delle preterite colpe| distrutti oggimai tutti i loro vestigi| e sin quella piaga| ond' ò stato radicalmente vulnerato il libero arbitrio per la colpa di origine? Ond'ò che il peccato gli si ò fatto estraneo del tutto| come se mai non lo avesse commesso. E questo egli ci volle significare con quell' altra vaghissima finzione del bagno che prese nel fiume Lete ; le cui acque per divina virtù hanno la proprietà d'indurre totale dimenticanza di ogni colpa passata. Poiché per tal modo rimase così sceverato da ogni effetto di peccato| che neppure un vestigio glie ne restò nella memoria| che gli potesse in qualche guisa intorbidare la serenità dello spirito.
Or si vegga| se dinanzi a questa idea| che balena così chiara e sfolgorante dalle invenzioni dantesche | non debbano disparire le fantastiche illusioni degli interpreti moderni| i quali| dopo avere accumulate' su quelle figure nebbie e caligini| le si veggono trasformare in soavi rappresentanze di que' beni che essi tanto vagheggiano| di civiltà| di libertà| d'Italia una| e non so che altro.
Un' altra significazione però vi risplende pur chiara| la quale non può non essere ravvisata da chiunque non legge Danto sopr' animo ; e questa e di rappresentare la Chiesa Cattolica. Non adduco le ragioni| perocché ne sarei menato troppo in lungo ; e * dall' altra parte i simboli sono così evidenti| che anche i più schivi commentatori ne raffigurano in gran parte il valore| e s'in-
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