Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOun po' di cenette allegre| con cui si fossero dati insieme buon tempo. Non si trattava però di così poco. Dante avea detto poco prima a Forese:
Se prima fu la possa in te finitaDi peccar più| che sorvenisse l'ora Del buon dolor| che a Dio ne rimarita ;
Come se' tu quassù venuto ? ancora Io ti credea trovar laggiù di sotto| Dove tempo per tempo si ristoraFu dunque vita peccaminosa quella di cui Forese tardò a fare penitenza sino alla morte| e simile per conseguenza fu quella che Dante continuò| finche Virgilio non venne a liberamelo. Il perchè la Selva allegorica | da cui si dice nel Proemio che Virgilio fu inviato a campar Dante| altro non è in buona sostanza| che la vita in peccato.
E si fa chiaro parimenti pe' sì acerbi rimproveri| che Beatrice gli fece nel Paradiso terrestre| al cospetto degli Angeli. Perocché dopo avergli rinfacciate le gravi colpe| per le quali si era tanto dilungato dal Sommo Bene| conchiude:
Tanto giù cadde| che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti. Fuorché mostrargli le perdute genti 2.
Le colpe dunque| commesse da lui| sono il tristo fondo| da cui non fu potuto trarre altrimenti| che facendogli visitare l'Inferno. Ma quel fondo| per liberarsi dal quale Dante dovè visitare l'Inferno| è la Selva allegorica del Proemio. Quella Selva dunque significa lo stato eh colpa |
1 Ivi 79| c segg.
2 Purg. xxx| 130 c segg.
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