Omaggio a Dante Alighieri di
\ 2 RAGIONAMENTO INTORNO AL VERO SENSOvarizia)| et Superbia vitae (la cupidità dell'eccellenza| ossia la superbia) l.
In effetto tutte le note| colle quali il Poeta si e studiato di contraddistinguere ciascheduno di que'mostri | sono cosiffatte| da inchiudere apertamente una relazione a que' vizii. Il che| a vero dire| non negano neppur essi| generalmente parlando| i commentatori moderni : salvochè vogliono riconoscere que' medesimi vizii nelle tre famose Potenze| che essi credono esser nascoste sotto le apparenze di quelle fiere. E così dicono che nella Lonza è figurata Firenze lussuriosa| nel Leone la superba Casa di Francia| e nella Lupa la Curia romana| a cui Dante imputava tanta avarizia. Or messo che quelle belve non possono significare che vizii o passioni| che insorgono all' assalto dell' anima| desiderosa di liberarsi dalla colpa e ritornare alla virtù| rimane che debbano significare i vizii o le passioni sopraddette.
Il che mi dispensa dall' entrare in più minuti ragguagli. Solo dirò qualche cosa più in particolare della Lupa| in cui è posta la maggiore difficoltà contra l'antica interpretazione| e che insieme col suo futuro oppugnatore | il Veltro | ha pòrta involontaria occasione a tanti bistrattamenti del divino Poema. Dante pertanto| quasi prevedesse il tristo servigio che la mala bestia po- * tea fare a' suoi commentatori| come lo avea fatto a sè| la volle egli stesso dimostrare nel suo proprio essere| e questo raffrontare colla figura. Ciò fece nel xx del Purgatorio| venuto a quel balzo| in cui si purga l'avarizia. Dopo dunque aver compatito di cuore a quella gente di anime. « che fonde a goccia a goccia Per
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