Omaggio a Dante Alighieri di
ALLEGORICO DELLA DIVINA COMMEDIA I (Jgli occhi '1 mal| che l'universo occupa » | l'avarizia cioè di cui era stata infetta nel mondo| esce nella seguente esclamazione:
Maladetta sie tu | antica lupa |
Che più di tutte l'altre bestie hai preda| Per la tua fame senza fine cupa.
0 ciel| nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi| Quando verrà per cui questa disceda 1 ?
Vede ognuno che alla Lupa qui maledetta sono appropriate tutte le note specificative della Lupa del i canto dell' Inferno: la lunga età| la violenta e rapace cupidigia| la insaziabilità della fame. È dunque una stessa la cosa voluta significare nell' uno e nell' altro luogo. Però come nel xx del Purgatorio| non repugnando e non potendo repugnare nessuno degl' interpreti| la Lupa| a cui impreca il Poeta è 1' avarizia in generale (il mal che l'universo occùpa)| così parimenti avarizia è la Lupa| che gli apparve nella piaggia diserta del i canto dell'Inferno..
Or qui si fanno innanzi le schiere de' moderni commentatori | domandando come mai l'avarizia potesse avere così gran forza sopra Dante| da impedirgli il proposito della conversione | e risospingerlo nella selva de' vizii. Strano a pensare| dicono| che Dante si tenesse sì tristo| che egli dovesse rassomigliare i suoi peccati ad una selva: stranissimo poi chc si dicesse sì fortemente impedito dall' avarizia| passione vilissima| egli filosofo e letterato| e di spiriti generosissimi.
Ma in primo luogo niuno afferma chc ogni foglia della trista selva sia un peccato mortale di Dante. La
1 Pitrg. xx| 10 e segg.
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