Omaggio a Dante Alighieri di
7 8 CONCETTO POLITICOCon più sano consiglio al mio conforme Procurerà che la romana gente In arme| e 'n toga all'universo imperi. E così stabilisco: e così tempo Ancor sarà ch'Argo| Micene e Ftia E i Greci tutti tributarli e servi Della casa d'Assàraco saranno. Di questa gente| e de la Iulia stirpe| Che da quel primo Iulo il nome ha preso| Cesare nascerà di cui l'impero E la gloria fia tal| che per confine L'uno avrà l'Oceàno| e l'altra il Cielo.
(Imperimi Oceano| famam qui terminet astris) Questi| già vinto il tutto| poi che onusto Delle spoglie sarà dell'Oriente| Anch'egli avrà da te qui seggio eterno| E là giù fra mortali incensi e voti. L'aspro secolo allor| l'armi deposte| Si farà mite. Allor la santa Vesta| E la càndida Fede| e '1 buon Quirino Col frate Remo il mondo in cura avranno. Allor con salde e ben ferrate sbarre Della guerra saran le porte chiuse: E dentro fra la ruggine sepolto| Con cento nodi incatenato e stretto Gran tempo si starà l'empio Furore; E rabbioso fremendo orribilmente Con foco agli occhi| e bava e sangue ai denti Morderà l'armi e le catene indarno.
Di Giulio Cesare e del suo imperio romano fa Virgilio parlare anche Anchise ad Enea : accennando a Cesare ed a Pompeo così dice:
I due che vedi Sì risplender nell'armi| e che rinchiusi In questa notte sembrano alla vista Gir di pari e d'accordo| oh se alla vita Vengon di sopra| quanta guerra| e quale. Con che strage di genti| e con che forze Faran tra loro! Il suocero dall' alpi
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