Omaggio a Dante Alighieri di
i 0 4 lettura sul canto primoed erronee imaginazioni. Allora pel lungo ed intentissimo scorgere clie tutti facevano nelle Scritture e nei Profeti| ogni miglior lode coglievasi per pensamenti e visioni ordinate in guisa clie vi paresse dentro uno spirito quasi divino. Nota è fra molte la visione del monaco Alberigo| chc si disse aver somministrato a Dante il concetto del suo gran poema. Ma senza la favilla di quest'estasi| tale e tanto era Dante da crearsi per solo intendimento del suo pensiero non pure una simile| ma ben altre maravigliose visioni. Chi si rechi a mano la Vita Nova 3 troverà leggendo alquante fantasie che ben si mostrano figlie di un' anima originalmente signoreggiata dall'astrazione| e addestrata a'più bei voli speculativi. E chiunque vi guardi acutamente| rileverà di leggieri che la Vita Nova annodata colla Comedia costituisce una serie perpetua di visioni che formano come la storia della vita poetica di Dante tutta fiorente di degne fantasie e nudrita di spiriti vigorosi per vera scienza e spiegati in istile prodigiosamente copioso e gravissimo. Al che se fu egli aiutato dal molto studio che pose negli antichi| e singolarmente in Virgilio| certo la natura operò il principale| e la sventura compiè il rimanente. Chò| se crediamo al Boccaccio| devesi alle preghiere di Moroello Malaspina ospite di Dante nel principio del suo esiglio| ch'egli s'inducesse a proseguire e compiere l'intralasciato lavoro della Divina Comedia Intorno la quale avendo noi| ad esempio di molti chiari uomini vivi e morti| adoperato l'acume dell'ingegno| di quella visione in cui si comincia| ci e sembrato di potere interpretando ricavare un nuovo senso se non affatto sicuro| almeno agevole a seguirsi forse sopra quanti ne furono sin qui proposti e pubblicati.
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