Omaggio a Dante Alighieri di
dell' inferno l 1 iprono all' amore| tuttavia consigliavano Dante a sperar bene di questa visione della Lonza. Essendo che i poeti d'amore| quantunque non salissero alla sommità del monte| non traboccavano perciò nella valle dell'obblio| ma rimanevano sul colle al cominciar dell'erta.
Ma non sì| che paura non mi desse La vista| che m'apparve| d'un Leone.
Questi parea| che contro me venesseCon la test'alta| e con rabbiosa fame| Sì che parea che l'aer ne fremesse 10.
Nel Leone raffigurasi l'arringo de reggimenti della Repubblica Fiorentina| e insieme la superba e famelica ambizione di preminenza| che fecesi incontro alla generosa risoluzione del poeta di salire al monte della rettitudine. E noto essere l'impresa di Firenze un Leone con la test'alta| quando è rampante. La test'alta è simbolo di signoria : onde in Dante stesso (Parad."IX| v. 50) leggiamoTal signoreggia| e va colla test'alta.
Il Boccaccio poi nella Vita di lui asserisce : che nella cura pubblica a cui dalla famigliare trasvolò| tanto e subitamente sì V avvilupparono i vani onori che senza guardare d' onde s'era partito| e dove andava con abbandonate redini| messa la filosofia in obblio | quasi tutto della repubblica cogli altri cittadini suoi solenni al reggimento si diede.
E Dante stesso in una lettera riportata dall'Aretino nella Vita| confessò già| che tutti li mali| e tutti gl'inconvenienti suoi dagl'infausti comizi del suo Priorato ebbero cagione e principio : forse al tempo istesso che nel Convito scriveva: la cura famigliare tenere a
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