Omaggio a Dante Alighieri di

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      dell' infernoTu se1 lo mio maestro| e lo mi' autore: Tu se'solo colui| da cui io tolsi Lo bello stile| che m'ha fatto onore.
      Sei tu quel poeta così eloquente ! dice Dante a Virgilio ; chiamandolo onore e lume degli altri che si giudicano di maggiore o minor pregio in quanto che più o meno si accostano a Lui nello stile poetico. Notisi poi la proprietà degli epiteti| onde nel verso che viene appresso lo studio che è della mente| indicasi per la sua durata lungo; e l'amore che è del cuore| si nomina per la sua intensità grande. Più oltre lo stesso Virgilio appellasi autore| come a dir padre nel senso legale| quasi che il poeta abbia voluto parlare a questo modo : il patrimonio della lingua poetica è passato da te (Virgilio) a me (Dante) come da padre a figliuolo ; nessuno essendovi stato in questo intervallo di tempo che abbia scritto un poema coi modi del tuo sentire| e molto più cogli ordini della tua Logica (le quali due cose sono il costitutivo dello stile). Analogamente a questo | il poeta chiama poco appresso famoso saggio il medesimo Virgilio| al quale dimanda aiuto contro la Lupa che lo fece dare addietro nel suo cammino| empiendolo di paura.
      « A te convien tenere altro viaggio » entra qui a dire Virgilio : cioè a te conviene adoperar lo stile altramente| dilungandoti dal modo adulatorio | se vuoi campare dalla confusione selvatica. Perchè questa bestia .... non lascia passare altrui per la via del bel monte| ma tanto gli si attraversa| e lo avviluppa che costringelo a perire senza onore. Ed è sì malvagia e rea la sua natura| che mai non c sazia di adulazione
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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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