Omaggio a Dante Alighieri di

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      dell' inferno 1 2 1
      » libertà della Grecia : ho creduto finalmente che rispettando e » adempiendo con esattezza le ottime Leggi che ci governano | » fosse lecito di ammirare| senza punto desiderarle e promuoverle| » anche quelle de'Romani e de'Greci ; nò poteva mai figurarmi » che un detto di Plutarco | una sentenza di Tacito avrebbe un » giorno somministrato motivo all'ignoranza ed alla malevolenza di » denunziarmi al pubblico per un uomo di poco sana intenzione. » Ecco| Eminentissimo Signore| in compendio tutta l'Iliade delle » mie colpe.
      » Per buona sorte della ragione e della giustizia le redini del » nostro Governo sono state affidate alle mani d'un Ministro che » non prende in prestito nè gli occhi | nò la logica da nessuno ; » che sa calcolare l'agitazione dei tempi| e l'effervescenza degli » spiriti| separare le inavvertenze dai delitti| disprezzare lo zelo » funesto del fanatismo | e conoscere gli artificii della calunnia: » d'un Ministro insomma che non fa transazioni colla Politica| che » sa livellarsi colle circostanze dei tempi| e giudicar tutti non se-» condo gli odii privati | ma secondo il peso e la misura di cia-» scheduno. *
      » Su questa ferma persuasione | la quale mori è che un trì-» buto di giusta lode ai talenti morali e politici di Y. E. j non » solamente io non temo che dinanzi a Lei un seguace di Virgilio » e di Dante debba riputarsi per un amico di Catilina ; ma spero » anzi che invece di lasciarlo esposto alle segrete vendette dell'in-» vidia e dell'impostura| ella si risolverà piuttosto| pe^onore delle » buone lettere| a coprirlo della sua prolezione| e ad aprirgli il » campo di meritar bene del suo Sovrano. Non presumo io già » molto delle mie forze ; ina secondato e stimolato da Y. E. anche » un piccolo ingegno può divenire istrumento di pubblica utilità. » I bei genii che illustrarono tanto il secolo d'Augusto| si sviluppi parono principalmente per le beneficenze di quel suo celebre Se-» gretario di Stato| che seppe| col mezzo di quelli vche dovevano » parlare coi posteri| conquistare la pubblica opinione a favore di » Cesare| e rendere quel regno| a dispetto delle sue proscrizioni| » il modello di tutte" le monarchie ecc. » — Vincenzo Monti. —
      2 Quando il Monti stava in ala di poeta | era tanto nemico delle chiose alla Divina Comedia | che nel 1809 promosse e assistette egli stesso una edizione del puro lesto Dantesco pei torchi di Luigi Mussi in Milano.
      3 Nell'ultima edizione che il Gamba diede ne*Testi di Lingua fece menzione di una stampa della fila JSova uscita a Pesaro nell'a. 1829| attribuendone il merito principale al m. Antaldo An-


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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