Omaggio a Dante Alighieri di
di dante 13 ìiSplendi di civiltà maestro e duca| Te del cielo fra gli astri i venerandi De' sacrati recessi abitatori| Contemplando nell'estasi divina Rimeritar di laudi imperiture Pietosamente ascolto ! E qual ne' primi Anni del viver tuo| te pur| vicino A rassegnar la dia fiaccola| scorgo Indossar la serafica divisa 1 Del poverel di Dio 2 sì che più lieve| Di quelle insegne adorno| il voi ti fosse Alle gioie perenni| al prelibato Delirio della Croce| ignoto a quanti In essa non trasfondonsi| e nel divo Suo Peso : inde a te venne quella cara Melode| e il dolce suon : Risurgi e vinci 3 : E qual fulgido sol do'costellati Raggi gli aurei splendori| a cui soggiacque Di tua mente il balen| che in quella croce Fra gli astri accolti lampeggiava Cristo ! Oli ! come alto trascendi ! . . . . Oh ! come vaga| Poi che del Santo Agnello alla gran cena 4
1 Francesco da Buti commentando il verso:
Io aveva una corda intorno cinta|
(Inf. xvi 106.)
« Quesia corda ch'clli avea cinta significa| ch'elli fu Frale minore| ma non vi fece professione| nel tempo della sua fanciullezza ecc. » — « Les écrivains franciscains assurent que Dante s'était fait rcce-voir dans leur Ordre| et qu'il mourut vetu de leur liabit. IIs don-nent pour preuve qu'il fut inhumé dans une de leurs égliscs » —• Artaud de Montor hist. de Dante| Gli. 39. V. Ch. xli. sul fine.
2 Par. xiii 33.
Ivi xiv 125 104.
4 Ivi xxiv 2.
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