Omaggio a Dante Alighieri di
138 il cattolicismoTanta favilla di sua luce immensa Rifolgorň l'Altissimo ! . . . . Ahimč ! quale Dalle bolge d'abisso immane| orrendo Mostro s'innalza 1 Ispido il crin di torve Serpi| e solcato la superba fronte Dal fulmine celeste| il furibondo Sguardo | infetto di sangue| e d' odio| eleva Le stelle a minacciar| bestemmiando E negando l'eterna Dčitade 1 I puri alati Spiriti| e de' Giusti Le schiere interminate| il tempo| il seme Di lor semenza| e di lor nascimenti 2. Un'idra i lombi gli precinge| e vňlta A lui sul cor la trifida spumante Lingua| di amaro tossico| e di bava Sanguinosa v'infonde il truculento Maligno effluvio. Ei nella destra impugna Di picea vampa ardente pino| e avventa Con la manca di verdi anfesibene Rinascente congerie| e tosco e fuoco Disseminando ... Il veggiono dall'alto Di Sionne le timide colombe| E i contemplanti cori| e i sacri figli Di Levi| e le pietose anime; e un mesto Fremito s'avvicenda| un ululato Lamentevole| e lungo| un brividěo Di esagitate dal timor| dal duolo| Dalla pietŕ presaghe fibre 1 . . . Ei passa Con la seguace acherontea coorte| E i santi simulacri| e il venerando
1 Inf. xi 4G| 47.
2 Ivi iii 105.
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