Omaggio a Dante Alighieri di

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      4 54 ' dante e luterotutte le opere dantesche siano una continua protesta dell'uno contro l'altro. La cantica dell'Inferno| per esempio| non mira ad altro clie a distogliere dal peccato per timore di' quei gastighi acerbissimi; e Lutero dopo avere asserito nei suoi scritti che nella regione dei morti non vi hanno tormenti l| ne'suoi scritti predica peccaminoso il pentirsi e tornare a Dio per timore della pena. Fin da principio preparandosi il poeta ad entrare nella città dolente| nell'eterno dolore tra la perduta gente| ci dichiara che egli si induce per il suo meglio ad udire le disperate strida| e a vedere gli antichi spiriti dolenti; e sulla fine dell'aspro viaggio fa propòsito di raffrenare sè stesso per il timore di quei tormenti :
      Allor mi dolsi| e ora mi ridoglio|
      Quando drizzo la mente a ciò ch'io vidi| E più lo 'ngegno affreuo ch'io non soglio|
      Perchè non corra| che virtù| noi guidi2.
      Se. le teoriche di Lutero si ammettessero per vere (cosa della quale dovrebbero sentire eterno rimorso i suoi dissennati fautori) la eccellente e divina opera della Commedia si cangia tutta in un peccato| e Dante medesimo fin qui tenuto in conto d1 altisimo poeta si trasforma in un vilissimo peccatore| alla cui memoria il più bel servigio che si potesse rendere| sarebbe il lacerare in pezzi la più meravigliosa parte del sacro poema. Nò in maggior conto dovrebbe esser tenuta la poesia del secondo regno|
      Ove l'umano spirito si purga| E di salire al ciel diventa degno 8 ;
      1 Morlunrum Incus crucinlus nullos ImIk'I.
      2 Inf. xxvi 10.
      Pur»| i ri.


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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Inferno Lutero Dio Lutero Commedia Dante Morlunrum Incus ImIk'I Inf Fin