Omaggio a Dante Alighieri di
4 54 ' dante e luteroimitasse la Caterina di Bora del cinquecento dieci e cinque. E da quei versi| coloro clic assuefatti a giurare nelle parole dei maestri| vedono tanta somiglianza tra i due riformatori| potrebbero dedurre che se alle nove monache del mille cinquecento ventitre| uscite dal monastero di Nimptsch| Lutero fece buon viso e le accolse esclamando : la breccia ' è fatta »| Dante al contrario le avrebbe accolte gridando : non siate come piuma ad ogni vento. Anzi poiché • Piccarda e Costanza| a' suo parere tutte e due smonacate per violenza| hanno da lui minor gloria del paradiso ; queste che rompevano i voti di loro volontà| facendo licito il libito in sua legge| io credo le avrebbe poste a piangere accanto a Semiramide| non dico neppure accanto a Francesca; che di tanta pietà non avrebbe degnato donne| le quali non potevano accusare : Amor che a nullo amato amar perdona| ma solamente la superba febre d'un frate voluttuoso.
Ed eccomi giunto a far parola dei frati| dei quali| non so perche| sento che i più reputano l'Alighieri nemico acerbissimo| come non poteva essere e non era. Dante rispettò tutte le istituzioni della Chiesa| non eccettuata l'inquisizione| tutti gli Ordini che a-veano il sigillo dei Papi : tanto è lungi che fosse avverso al principio del monacato| che egli stesso | come di sopra notai| (sebbene oggi sui giornali danteschi con deboli argomenti| per quanto a me sembra| siasi voluto impugnare il fatto) vestì le lane e cinse la corda dell' istituto francescano| che aveva ormai tre di quei sigilli voluti da lui| di due Papi e di Cristo medesimo nelle stimate del Fondatore. Uscito dall'Ordine|
1 Merle d'Ambigue| lib. 10.
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