Omaggio a Dante Alighieri di
dante E lutero 1 4 3
Clic se il questi ordini religiosi| tuttavia giovani| dà lodi per le imprese compiute; ai Benedettini| ordine già adulto| che per opera del suo magnanimo istitutore avea portato prima sul monte Cassino
Lo nome di colui che in terra addusse La verità che tanto ci sublimaritraendo a poco a poco le ville circostanti
Dall'empio culto che il mondo sedusse|
conveniva descrivere il premio già riportato nel cielo. E Dante in tal maniera lo descrisse che appena qualche santo monaco| sollevato per grazia in estasi avrebbe potuto descrivere ugualmente bene la gloria del suo istituto in paradiso| cominciando da s. Benedetto| la maggiore e la più luculenta delle margherite lucenti in cielo| in mozzo a'suoi monaci| fuochi tutti contemplanti| i quali si meritano| secondo l'Alighieri| tanto onore ed elogio per il fatto opposto| onde Lutero ò famoso. I suoi storici più gravi ce lo descrivono con somma compiacenza| quando il 9 d'ottobre 152 i| seti-dosi alzato alla sua solita ora| gittò da un lato la sua cocolla| e si vestì da prete; e quando rimasto deserto il monastero per effetto delle dottrine della riforma| i soli suoi passi facevansi udire in que'lunghi corritoi| e solo sedevasi silenziosamente nel refettorio | che egli fu l'ultimo ad abbandonare. Ed esclamano: eloquente solitudine che appalesava i trionfi della parola di Dio 2. Ma per Dante era eloquente la solitudine coi solitari| non il deserto; e i trionfi della divina parola erano che nessuno violasse i giuramenti| che i frati restassero
1 Ivi| xxii 41.
- Merle d'Aubigué| lib. 10.
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