Omaggio a Dante Alighieri di
dante e lutero 1 4 3
crederà facilmente chi ricordi le parole del Convito| ove distinguendo il doppio uso dell'animo| cioè pratico e speculativo| Dante avverte che quello del contemplare e da più dell'altro| perocché quello del pratico si è operare per noi vertuosamente| cioè onestamente| con prudenza| con temperanza| con fortezza e con giustizia; quello dello speculativo si è non operare per noi| ma considerare l'opere di Dio e della natura l; ripetendo più volte che tuttoché la vita attiva sia buona| pure la contemplativa e ottima 2| è più eccellente| e più divina 3. E commentando un passo di s. Matteo spiega che l'Angelo dica a qualunque va cercando beatitudine nella vita attiva| che non è qui; che la beatitudine precederà noi in Galilea| cioè nella speculazione A. Alle quali teoriche egregiamente risponde la bella descrizione del gibbo che si chiama Ca-tria| ov'erano monaci affatto dediti alla vita solitaria ed ascetica nell'ermo|
Che suol esser disposto a sola latria 5;
nel quale non che Dante biasimasse le penitenze del corpo e la contemplazione dell' intelletto| celebra con somme lodi quel Pier Damiano|
Che pur con cibi di liquor d'ulivi|
Lievemente passava e caldi e gieli| Contento ne'pensier contemplativi 6.
Ed il sapere che a quel monastero Dante si presentò cercando pace| e vi si trattenne| e scrisse ivi alcuni
1 Ivi| trat. iv c. 22.
2 Ivi| trat. iv c. 17.
3 Ivi| trat. li c. 5.
Ivi| trat. iv| c. 22.
5 Parad. xxi 109.
6 Ivi| v. 115.
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Convito Dante Dio Angelo Galilea Ca-tria Dante Pier Damiano Contento Dante Parad Matteo
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