Omaggio a Dante Alighieri di
4 54 ' DANTE E LUTEROsi tiene per certo| colui clie immortale per ingegno fece immortale nella storia quel fatto. Uomo così alieno dal mescolarsi con quelli da lui detti istoltissime e vi-lissime bestiuole| perchè prosumevano contro a nostra Fede parlare 1| che non solo non disse verbo contro le opere buone| come Lutero fece| non solo non dispregiò la preghiera pei defunti| come Lutero ardì| ma anzi insegnò in quei versi di Cacciaguida :
Ben si convien che la lunga fatica Tu gli raccorci con le opere tue 2 ;
e in quelli altri molti| che qui non ripeto| come queste opere e quindi le indulgenze a loro apposte si possano convertire in suffragio. Ai lodatori dell'eretico| i quali esaltano il fino ingegno di lui| per aver fatto la bella scoperta che alcune indulgenze| e specialmente quelle per l'edificazione del s. Pietro| si dispensavano da uomini indegni| e che molte eran false (poniamo vera la cosa) risponderei che la scoperta erasi fatta molto innanzi da Dante. Dante avea veduto che persone ben più indegne di Tetzcl| uomo alla fine rispettabilissimo | a' suoi tempi dispensavano queste indulgenze| s'era accorto che il credulo popolo prestava orecchio a parlatori senza autorità | che talora ne spacciavano delle false : ed ancora nel paradiso si lamenta della perdonanza|
Per cui tanta stoltezza in terra crebbe| Che| sanza pruova d'alcun testimonio| Ad ogni promission si converrebbe 8 ;
1 Convito| trat. iv c. 5.
2 Parad. xv 95.
55 Ivi| xxix 12i.
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