Omaggio a Dante Alighieri di
Ì i \ dante mostrato paladino ISella monarchiadovea uscir di lui| gli rispose che| a voler dire il vero| modo che vien per ischiettezza dal fondo dell' animo| sì Roma| e sì l'imperio furono stabiliti per il santo luogo| sedia del successore di san Pietro| principe degli apostoli. Ritorna indi sopra l'andata di Enea al secolo immortale| onde Virgilio davagli .vanto| e nella quale intese cose della vittoria contro di Turno| donde poi seguitò la fondazione di Roma| e gli soggiunge del papale ammanto| perocché vi si stabilì il papato 4. L'Alighieri adunque| il quale non vi e caso chc mai proferisse sillaba contro a quello| che il duca gli venne dicendo per tutto il lungo viaggio| e tanta era la riverenza | che gli aveva| che alle volte innanzi a lui non moveva nè anche pensiero| ora nel principio del nuovo cammino| quando era uscito della selva| e tutto paura delle tre fiere| che mossergli incontro| e la prima volta che lo vide| e venuto era per camparlo 5| gli corresse e gli raddrizzò la proposizione del suo poema. E Virgilio| che era tra quelli| che sono sospesi| e di là ebbe veduto l'errore di non aver seguitato| perocché visse al tempo de' falsi Dèi| la legge di Cristo 6| non disse motto| contento chc glie!' avesse rifatta alla cristiana.
Libero adunque e purgato di quelle ombre| che sogliono far velo all'intelletto| vide anch' egli e ammirò co' savi antichi| nel romano imperio e nell' alma città| un avviamento menato a mano dalla providenza di Dio| il quale separa e disperde i popoli e gl' imperi| e li riunisce| come gli piace| e fa servire la corrente degli umani casi alla propagazione e al trionfo della Chiesa. Del quale accorgimento aveva renduto già un' aurea e bellissima testimonianza nel Convito| dove dice che in-
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