Omaggio a Dante Alighieri di
Ì I \ DANTE MOSTRATO PALADINO ISELLA MONARCHIAluogo delle delizie | in quel modo che fecc | la bella donna.
Brunone Bianchi| arrivato a Matelda| vien cementando che quivi ella è posta come figura della vita attiva| ma che non par verisimile| secondo la lettera| che sia Matilda| contessa di Toscana ; da poiché Dante| cantore dell'impero e delle ragioni imperiali| non a-vrebbe in sì bella luce messo una donna| che molto giovò al papa a danno dell'imperatore| e che poi lasciò tutti i suoi beni alla chiesa. Dice non di meno che| se costei non è| mal si può indivinare chi sia; onde gli è avviso che si debba averla per un' idea| e di questa guisa non scioglie il nodo colla penna del comentatore| ma lo taglia colla spada 26. Immagini quel che si voglia sotto il nome di Matilda| di Beatrice| di Rachele e dell'altre donne della Commedia; ma sarà sempre vero che elle ci furono| e che l'Alighieri dal significato lor proprio all'improprio andò sempre per vie di attinenze e convenevolezze. E se a Brunone piace che egli volesse per Matilda figurare la vita attiva| non potè vagli meglio venire in taglio altra donna| per le faccende che si diede in aiuto di Gregorio settimo contra del quarto Arrigo imperatore. La dote di Matilda ci chiama alla mente quella di Costantino| e la si vuole in mano di Dante una lancia potentissima contro il Pontefice| come signore del patrimonio della chiesa. Per questa via il comento entra ora nella seconda parte| dove| colla distinzione| che l'Alighieri faceva tra la detta podestà del pontefice| e quella che nel civile| sopra a tutti i principi e consoli voleva in un imperatore| si sciolgono i nodi delle difficoltà| di cui si fa romore.
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