Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I Iponessero le mani ad acconciare i fatti d'Italia| alla qual' opera bella in più guise intendevano| pigliando tra l'altre nella loro grazia e protezione le libere città e signorie al sicuro dagl'imperatori| e mandando personaggi in grande stato e dignità come pacieri tra le parti| le quali se in molte cose| e massimamente da principio seppero e potettero produrre e spandere fiore di nazionale civiltà| in altre deviavano e venivano a'loro particolari intendimenti e gelosie ; da poiché di quel tempo| o non seppesi trovar le fila per ordire e tessere l'opera perfetta della confederazione| ovvero si ordiva a prò di una città| non senza danno delle altre. Da' ghibellini per contrario si voleva che gl' imperatori mettessero le mani ne'capelli all'Italia sotto la loro protezione| che riusciva in padronanza. Poiché adunque l'Alighieri fa che san Pietro si lamenti che i ghibellini sedessero a mancina de' suoi successori| ne seguita che avrebbe adunque voluto che ei pure fossero stati a destra co' guelfi| e dunque eziandio che i pontefici| rimanendo sempre Uberi signori delle città del sacro patrimonio| avessero coli' imperatore lavorato l'Italia di pace e di accordi.
Perché all' Alighieri si riscaldò tanto il sangue contro alquanti pontefici| del suo vivente| e massime di Bonifacio ? Alcuno| il quale abbia fatto per avventura attenzione alle parti degli anzidetti -canti| dubiterà non forse per la loro avarizia. Sono stati ed ha tuttavia di quelli ancora tra gli eretici| i quali gli hanno purghi del peccato vuoi d' avarizia| vuoi di simonia| mostrando che fecero buon uso del loro principato in opere di misericordia| non che a prò della miserella Italia| acciocché non cadesse in mano'agi'imperatori|
| |
Italia Italia Alighieri Pietro Uberi Italia Alighieri Bonifacio Italia
|