Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I IFolco da Marsiglia parlando di colei| che die di ricetto a' mandati da Giosuè| prima di fare il passaggio del Giordano| dice chc la terra santa poco va per la memoria al pontefice 49| e indi viene a dire de'fio-rin d'oro| che hanno disviati gli agnelli e le pecore| e fatto lupo del pastore. Similmente Cacciaguida| innanzi che profetasse al nipote i casi e i patimenti dell' esilio| gli dice come per martirio è salito in quella parte del paradiso tra coloro| che combatterono e dettero il sangue per V onore di Cristo e della Chiesa ; perocché seguitando V imperatore Corrado nella seconda crociata| predicata da san Bernardo al tempo di papa Eugenio terzo| e di Luigi settimo di Francia| fu morto da' turchi| e dà la colpa al pontefice che eglino tuttavia tenessero i luoghi santi 50. Dal che non séguita chc nell' animo di Dante fosse ombra d'inimicizia con-tra de' papi| come principi del patrimonio della Chiesa; ma solamente che avrebbe voluto avessero fatto uso degli averi| per togliere di mano alla gente non battezzata i santi luoghi della Palestina. Della qual cosa molto gli caleva ; perocché dove i papi avessero di quel tempo rivolti tutti i loro intendimenti e le forze inverso V oriente| e indotti a fare il passaggio i baroni ed i reali di Francia| avrebbe potuto l'aquila imperiale prendere liberamente il volo giù dalle alpi sopra a tutta-1'Italia| e riunirla sotto alle sue ali.
Séguita a dire san Pietro chc nè fu sua intenzione che le somme chiavi segnacolo divenissero nel vessillo| che combattesse contro i ghibellini battezzati 51. Questo non significa altro che a Dante doleva all' animo che i pontefici movessero le insegne loro contro i seguitatoli dell'aquila imperiale| e sape vagli male che san
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