Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I IAdamo| e benedette in eterno le tue bellezze. Appresso a loro| come in cielo a luce luce succede| venivano quattro animali| ciascuno coronato di verde fronda| e pennuto di sei ali. Dentro allo spazio di lor quattro procedeva il carro trionfale su due ruote| tirato al collo d' un grifone. Tre donne danzavano in giro dalla destra ruota in figure della carità| della speranza e della fede| e quattro facevano festa dalla sinistra| simboli delle virtù cardinali. A tutto il gruppo appresso due vecchi erano san Luca e san Paolo| indi quattro altri| e dietro da tutti l'apostolo san Giovanni| vestiti come i ventiquattro seniori| non però coronati di fiordalisi| ma di rose e d'altri fiori vermigli| che facevano parere avessero fuoco vivo intorno alla fronte. Come il carro fu a rimpetto a Dante| s'udì un tuono| e il carro e quelle genti degne ristettero 55.
In quel mezzo dentro una nuvola di fiori| che salivano e scendevano| sparsi dalle mani angeliche| gli apparve Beatrice inghirlandata d' olivo sopra candido velo| che le cuopriva il capo| vestita| sotto verde manto| di color della fiamma| e si posò in sulla sponda sinistra del carro. Di quivi a rimprovero di Dante| disse agli angioli| che avevan di lui compassione| che egli fu tal nella vita nuova| che in potenza di virtù ogni abito buono avrebbe in lui fatto prodigi| ma che tanto più silvestra si fa la terra non coltivata| e più maligna col mal seme| quanto ha più di buon vigore : che alcun tempo il sostenne| e gli occhi giovanetti mostrandogli| seco il menava per la diritta. Ma| essendosi ella dipartita di questa vita| egli rivolse i passi per via non vera| seguitando false immagini di bene| che nulla mantengono della promessa. Nò le valsero le ispirazioni; che
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