Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I Ila caduta| c perchè tutti in ogni tempo e luogo potessero godere del frutto della redenzione| si formò del suo costato la Chiesa col sangue e l'acqua| che ricevette nel seno della Vergine Madre| vera Madre de'viventi| alla quale i ventiquattro seniori cantavano alleluiando: Te benedetta nelle fighe d'Adamo| e benedette in eterno le tue bellezze.
Non so come è- donde a Brunone siasi messo di pigliare la detta pianta in figura| di Roma; e poiché dice iK poeta che la pianta due volte era derubata| quegli comenta che questo forse vuol significare il doppio spogliamelo da Roma sofferto e della sedia imperiale e della cattedra apostolica| e spiega senza forse che il papa le rubò l'imperatore| e poi il re di francia il papa. Ma se pur vuole che Roma venga simboleggiata nella pianta| ei pur sa che il Costa| il quale non manco di lui vedeva i segreti sotto il velame de'versi| dice che la pianta fa derubata la prima volta quando dall'aquila venne spogliata di fronde e fiori| e la seconda quando fu rapito il carro; e fuori d'allegoria| quando Roma fu dalle persecuzioni degl' imperatori contro de' cristiani afflitta| e quando la sede apostolica si trasferì in Avignone. Poiché la chioma della pianta| come dice il poeta| quanto più sù era| tanto più si dilatava| per fare intendere che tutti gli uomini peccarono de' suoi frutti| Brunone vien bel bello chiosando che la chioma è figura dell'imperiale .giurisdizione| o| se vuoi| di Roma centro della monarchia| e che sì fatto albero di vasti rami| di vasto impero era al tutto nudo a quel tempo di fronde e fiori ; in somma che tutta questa allégoria è un'istoria de'principii e degli effetti della Chiesa di Roma. Ma dice ancora l'Alighieri| per bocca di Beatrice|
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