Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I Irata c il contado partito fra' lucchesi c i fiorentini. Come papa Clemente ebbe udito che non calse a' guelfi de' suoi messaggieri di pace| fece suo legato in Italia il cardinale Napoleone degli Orsini; il quale non essendo ricevuto in Firenze a condizione di pace| e ributtato di Bologna| scomunicò l'una e l'altra città| e se ne andò qua e là raccogliendo bianchi e ghibellini per mettere un esercito contro di Firenze. E verisimile| dice il Balbo| che allora l'Alighieri| tratto da queste cose venisse alla volta di 'Firenze| e dice che egli è maraviglioso vedere in quel tempo un cardinal legato di papa Clemente porsi a capo ad un esercito ghibellino contro l'antica rocca della parte guelfa. Non doveva certamente la cosa andare a grado a Filippo| re di Francia| come quella| che più facevagli impallidire i suoi gigli| ed era mossa e fatta per amore inverso l'Italia a opera di concordia e carità.
La vera istoria del pontificato in Avignone nel più del secolo decimo quarto| non si è anche fatta. Assai eretici in processo di tempo| ed alquanti cattolici più di nome| che di fede e scienza| non ci videro che tenebre per oscurare la memoria de'papi| che stretti di necessità per gli odii allora vivi più che mai tra gì' Italiani| accesi principalmente dagli amori della parte ghibellina inverso de gì' imperatori| "portarono e tennero altrove la cattedra. Ma presto si farà| ora che più luce si mette dagli archivi| che manda più in dileguo le tenebre degli errori| e mostra il fango | di cui gli autori dell'eretica pravità rivestirono i vilipendi e le calunnie| che dalla loro bocca uscirono contro i sommi pastori della Chiesa| come cola il veleno colla bava da quella del serpe. Ora la luce più che mai viene di Ginevra
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