Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I Itamcnte che uscì de' modi e diede in stranezze ; ma papa Innocenzo| conosciuti i suoi veri intendimenti| lo rinviò assoluto e benedetto nell'impresa del cardinale Albornozzo per difendere colle armi il diritto della Chiesa 6'2.
Come mai Y Italia| che avea sì malamente adempiuto alla sua special missione verso la Chiesa| che avea colle sue rivoluzioni e colla sua deferenza all' impero quasi obbligati i supremi pastori a cercare in suolo straniero un asilo| una stanza alquanto più sicura| per attender lungi dalla propria sede| e con una certa maggior sicurezza| a'bisogni spirituali di tutta la cristianità ; come mai poteva sperare| camminando ciecamente fuori della via assegnatale dalla Provvidenza| di avanzare nella prosperità| nella grandezza| nella civiltà vera| quando non trovava più nel suo centro que'pontefici| che l'aveano per tanti secoli educata all' incivilimento| protetta in mezzo a' barbari| tutelata dagli scismi c dall'eresia| difesa contro gl'imperatori| nutrita colla legislazione| colla pace e colla libertà civilmente cristiana ? I mali politici e sociali adunque| che aveano lacerata| oppressa e fatta decadere l'Italia| non poteano in verun modo| non diciamo cessare d' un tratto| perocché la lunga durata di essi lo rendea quasi impossibile| ma per lo meno scemare| ed a mano a mano aver fine| senza che il papato avesse di bel nuovo trasfuso nelle sue leggi| nelle sue civili istituzioni ed in ogni suo essere politico| quel vigore potentissimo| che 1' avea resa ne' secoli passati il primario strumento della civiltà cristiana. Questi sono giudizii e queste pur belle parole d'un egregio abate napolitano| che nel dettato ritrae della scuola di Basilio Puoti| la quale
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