Omaggio a Dante Alighieri di
TEMPORALE DEL ROMANO PONTEFICI* 2 I Ima dico che vi era entrato quantunque non sappia ridir come per il gran sonno| che allora gli si mise. Fu adunque un tempo che ei non stette nella selva| e non stettevi certo dall'adolescenza e ne'più begli anni della vita| allorché negli amori della parte guelfa s'innamorò del bello di Beatrice| che scorgcvalo a virtù| e andò a oste contro di Arezzo| che avea lasciata la parte guelfa| e contro la città di Pisa antica rocca di ghibellino. Ne seguiterebbe adunque che fosse entrato nella selva oscura quando abbandonò gli amori e le parti de'guelfi| e in quelle si mise de'ghibellini alquanto di tempo appresso alla morte di Beatrice. La lupa sarebbe venuta di casa il papa| dove| secondo che vuole interpetrare Brunone| aveva il covo; ma avealo anche nelle altre città d? Italia| che de' dì massimamente • di Dante era tutta selvaggia. Per la qual cosa ei disse che il Veltro avrebbela cacciata d'ogni villa 69| dal che Brunone tenta invano d'uscire per le volte| che prende. Nè ha posto mente a' luoghi del poema| dove Y Alighieri dice che quella peste di fiera avea poste le zanne e gli artigli ne' ghibellini; onde fece parte da sè. Ma che| se avessela avuta anch'egli addosso 70 ? "
Ma nè il cammino di nostra vita è il particolare di Dante| nè la lupa| il leone e la lonza| sono figure dell'avarizia| della superbia e dell' invidia; ma il cammino è la via di vita| la via cioè del paradiso| e le tre fiere| le quali| secondo Geremia| si fanno incontro agi'ignoranti della via del Signore| sono il demonio che è anche morte| il mondo e la carne| effetti dell'originale peccato. Così Virgilio nel secondo dell'inferno| rappresentando come Beatrice discese al limbo per lui| acciocché venisse in soccorso al misero poeta| dice che ella si mosse perchè Lucia
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