Omaggio a Dante Alighieri di
Ì I \ DANTE MOSTRATO PALADINO ISELLA MONARCHIAle mostrò il caso lagrimcvole di lui| dicendole clic dovea ben vedere* come la morte il combatteva 71 ; il che dà lume a molti altri luoghi del poema. Il vincitore della morte è la Vita| Cristo cioè| che è via| verità e vita| ed egli il Veltro. Queste cose| che io ho lette in un diario napolitano| sono del conte Torricelli| uomo chiarissimo e onorando| a cui so ogni buon grado e grazia d' aver sostenuta la mia prima prova di questo commento 72 ; ma non ho letto il libro de' suoi studii sul poema sacro perchè non ho avuto modo d'averlo. Cristo adunque è il Veltro| che ciba sapienza e amore e virtù te| e ricaccerà la lupa| ovvero la morte il demonio in inferno. E pare a me| perocché Cristo| avendo di sè istituita la Chiesa| e lasciatala in luogo suo| vuole che per mezzo di lei si operi la giustizia e la pace al mondo| fiorisse nell'animo di Dante la speranza chc un pontefice o in un tempo| o in altro eleggesse un imperatore come Carlo Magno| il quale facesse di tutti i reami e le repubbliche un sol corpo| i cui spiriti quelli fossero della Chiesa. Fosse che sperava che la scelta più che su altri cadesse nel buon Arrigo di Lussemburgo; ma poiché ebbe veduto che la casa di Francia più che seguitatrice| si era fatta capo della parte guelfa| chc era sostenuta da' pontefici| ed aveva e più volea avere padronanze in Italia| ed opponeva i gigli cilestri all' aquila imperiale| che| secondo lui dovea distendere le ah sopra tutte le signorie e le repubbliche del mondo a fin di pace e di giustizia| libere e franche lasciandole| si lasciò andare oltre i termini.
E nel poema un concetto politico| ma non sì| che egli sia il primaio. Se così fosse| dovrebbe di tutto esser l'anima| e farsi vedere in atto in ogni parto della
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