Omaggio a Dante Alighieri di
Ì I \ DANTE MOSTRATO PALADINO ISELLA MONARCHIAesenti dal retaggio ; e fu per questo clie| siccome quello che a'tempi della sinagoga ristretto era nella Palestina | conveniva che poi avesse università nella Chiesa| così| dove il sommo sacerdozio| che era nella tribù di Levi| avesse avuta parte del retaggio come gli altri discendenti de' figliuoli di Giacobbe| il romano pontefice avrebbe dovuto avere la temporal signoria sopra la dodicesima parte di tutto il mondo| l'ampiezza della quale avrebbegli guasti i disegni| che faceva sopra un imperatore universale. Cade in acconcio di considerare che l'uso| il quale i papi facevano dell'imperatoria podestà| era a loro| secondo Dante| impedimento di andare all' eterna beatitudine ; ond' è clic mise nelle pene eterne quelli| che de'suoi dì| più si opposero agl'imperatori. Tal però non era il diritto e l'uso del temporale principato; il perchè pone tra gli splendori del paradiso Giovanni XXI 86| conosciuto da' dotti sotto il nome di Pietro ispano| c de' quattordici papi del suo vivente| de'quali di sette si passa| a due apre la porta di san Pietro| Adriano V| cioè c Mai-tino IV 87| e non dice che a loro fu remora| o inciampo il -diritto e l'uso delle città del sacro patrimonio | comecché di quelle non manco principi degli altri cinque| che biasima e condanna| non manco particolarmente di Bonifazio| che più si oppose a'voli dell' aquila imperiale. Ma e pone ed altamente commenda nella bellissima luce di paradiso san Tomaso e san Bernardo 88| de' quali il primo santo dottore| alla cui scuola Dante usava| insegnò che nel papa alla spirituale podestà è unita la temporale per provvedimento di Gesù Cristo 89| e l'altro due epistole scrisse| una a1 romani| clic si erano tolti di soggezione al ponte-
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