Omaggio a Dante Alighieri di

Pagina (260/656)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Ì I \ DANTE MOSTRATO PALADINO ISELLA MONARCHIAQueste parole m' erari sì piaciute|
      Ch'i'mi. trassi oltre per aver contezza Di quello spirto| onde parean venute.
      Purg. xx 109.
      Del folle Acam ciascun poi si ricorda Come furò le spoglie| sì che 1* ira Di Iosuè qui par che ancor lo morda.
      Indi accusiam col marito Safira:
      Lodiamo i calci ch'ebbe Eliodoro. Ivi 16.
      Noi andavam co' passi lenti e scarsi|
      Ed io attento all' ombre ch'i' sentia Pietosamente pianger e lagnarsi :
      E per ventura udì' : Dolce Maria :
      Dinanzi a noi chiamar così nel pianto Come fa donna| che in partorir sia ;
      E seguitar : povera fosti tanto^Quanto veder si può per quell' ospizio| Ove sponesti il tuo Portato santo.
      Cant. cit. 31.
      Esso parlava ancor della larghezza Che fece Niccolao alle pulcelle| Per condurre ad onor lor giovinezza. Ivi 61.
      Mentre che la gran dote provenzaleAl sangue mio non tolse la vergogna| Poco valea| ma pur non facea male.
      Lì cominciò con forza e con menzognaLa sua rapina ; e poscia| per ammenda| Ponti e Normandia prese| e Guascogna.
      Carlo venne in Italia| e per ammenda| Vittima fc di Curradino 5 e poi Ripinse al ciel Tommaso| per ammenda.
      Purg. xxviii 121.
      L' acqua| che vedi non surge di vena| Che ristori vapor| che gliel converta| Come fiume| ch'acquista| o perde lena;
      Ma esce di fontana salda e certa ;
      Che tanto dal voler di Dio riprende| Quant* ella versa da duo parli aperta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

Pagina (260/656)






Acam Di Iosuè Safira Eliodoro Pietosamente Dolce Maria Ove Portato Niccolao Ponti Normandia Guascogna Italia Vittima Curradino Ripinse Tommaso Dio Quant