Omaggio a Dante Alighieri di
Ì I \ DANTE MOSTRATO PALADINO ISELLA MONARCHIAGuardai in alto c vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta| Che mena dritto altrui per ogni calle.
37 Temp'era dal principio del mattino ;
E il sol montava in su con quelle stelle| Ch' eran con lui| quando F amor divinoMosse da prima quelle cose belle ;
79 Quae quidem veritas ultimae quaestionis non sic stride re-cipienda est| ut romanus princeps in aliquo romano Pontifici non subiaceat ; cum inortalis ista felicitas quodammodo ad immortalem felicitatem ordinetur. (De monarc. lib. ni cap. 15.)
30 Purg. xvi 106.
Soleva Roma| che il buon mondo feo|
Duo soli aver| che 1' una e 1' altra strada Facèn vedere e del mondo e di Deo.
81 Parad. xvm 37.
Io vidi per la croce un lume tratto| Dal nomar Josuè com' ei si feo| Nè ini fu noto il dir prima che fatto.
E al nome dell' alto Maccabeo
Vidi moversi un altro roteando j E letizia era ferza del paleo.
Così per Carlo Magno e per Orlando
Duo ne seguì lo mio attento sguardo| Com' occhio segue suo falcon volando.
Poscia trasse Guiglielmo| e Rinoardo| E il duca Gottifredi la mia vista Per quella croce| e Roberto Guiscardo.
8- Purg. xvi 109.
L' un P altro ha spento ; ed è giunta la spada Col pastorale ; e 1' uno e 1' altro insieme Per viva forza mal convien chc vada ;
Poiché| giunti| 1' un 1' altro non teine.
Se non mi credi| poii mente alla spiga| Ch' ogni erba si conosce per lo seme.
127 Di oggimai che la chiesa di Roma|
Per confondere in sè duo reggimenti| Cade nel fango| e sè brutta e la soma. 83 Ivi 130.
O Marco mio| diss' io| bene argomenti ; Ed or discerno| perchè dal retaggio I figli di Levi furono esenti.
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